Fabiana Luzzi e l’ultimo biglietto a Davide: “Sei amore/errore più grande della mia vita”

Fabiana Luzzi, commozione ai funerali

CORIGLIANO CALABRO (COSENZA) – “Sei l’amore/errore più grande della mia vita.” Un biglietto, un gesto d’amore e d’odio, uno sfogo, un urlo. Questo l’ultimo messaggio di Fabiana Luzzi. Queste le ultime parole dedicate al suo amore, al suo assassino Davide. Biglietto custodito gelosamente dalla sua più cara amica. Sul banco di scuola dell’Istituto tecnico per ragionieri Fabiana aveva scritto il proprio nome accanto a quello di Davide. Intorno, adesso, solo fiori e bigliettini degli amici, dei compagni di classe. “Ora che sei lassù insegna agli angeli a ballare”, “Lacrime e applausi sono tutti per te, ma ora è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche.”

Ieri (martedì 28 maggio) il funerale. “Sento il dovere di chiedere perdono a lei e a tutte le donne uccise per mano di chi ha abuso della parola amore” ha detto Josefa Idem, il ministro per le Pari opportunità. Poi, come in un film già visto, già visto troppe volte in tutta Italia, un’altra bara portata in spalla dagli amici in lacrime. All’uscita della bara, completamente bianca i ragazzi hanno fatto volare palloncini argentati che riproducevano il nome di Fabiana. Nella sua omelia, Salvatore Chiappetta, ha detto: “Se il tempo si fermasse nel tuo ricordo non avremo la percezione di quanto sia stato importante il tuo sorriso”.

Come ci si comporta con una donna innamorata in pericolo di vita che non vuole essere salvata? Massimo Gramellini oggi si interroga, ci interroga. E prova a rispondere: “Esaurite le parole, a scuotere le coscienze obnubilate rimangono i gesti.”

Gesti che non riusciranno mai a portare pace alla famiglia di Fabiana. Nelle stesse ore in cui si celebrava il rito funebre, i giudici di Catanzaro confermavano il fermo per Davide. Il suo preside dell’istituto per geometri, ha detto di lui: “È un ragazzo intelligente, ma poco studioso. Riesce a recuperare, anche se spesso si assentava da scuola. È un giovane fuori dalle regole, ma non è un mostro”.

“Mio figlio lo vedevo tutti i giorni, stava bene. Quello che hanno descritto a me non interessa. E’ mio figlio e io lo conosco. Il papà conosce il figlio” ha dichiarato ieri il padre di Davide.

Parole, parole che non porteranno mai pace nella famiglia di Fabiana. Una famiglia che reagisce e non vuole arrendersi. Un mostro assatanato. Hai incontrato un mostro, figlia mia – ripete ossessivamente il padre Mario – Non ha avuto nessuna pietà. Anche la giustizia, tutta la giustizia, di terra e di cielo, non deve averne di lui.”

 

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Gianluca Pace