ROMA ā Arrestato Fabio Silvagni, il sindaco di Marino, comune vicino Roma. Eā accusato di aver fornito autorizzazioni speciali e di aver chiesto in cambio lāassunzione di persone da lui segnalate. Secondo lāaccusa Silvagni avrebbe fornito lāautorizzazione per il cambio di destinazione dāuso di alcuni locali. In cambio le societĆ che ne avrebbero beneficiato, avrebbero dato lavoro a persone segnalate dallo stesso sindaco. Insieme a Silvagni sono stati arrestati un dipendente comunale e tre imprenditori ritenuti responsabili a vario titolo, scrive lāAnsa, dei reati di corruzione e peculato.
Secondo lāaccusa, scrive lāAnsa, Silvagni avrebbe favorito con la complicitĆ di un dipendente comunale le iniziative imprenditoriali di una societĆ del settore dei servizi per lo spettacolo e la ristorazione, concedendo in maniera illecita lāautorizzazione al cambio di destinazione dāuso di un immobile per realizzare un punto vendita di una nota catena commerciale di ristorazione, in cambio di assunzioni di persone da lui segnalate e di denaro sotto forma di sponsorizzazioni di eventi organizzati dal Comune.
Il Messaggero ĆØ prodigo di particolari sulla vicenda: āIl primo cittadino di Marino, secondo lāaccusa, avrebbe favorito, con la complicitĆ di un dipendente comunale, B.S. di 56 anni, le iniziative imprenditoriali di una societĆ operante a livello nazionale nel settore dei servizi per lo spettacolo e della ristorazione, con sede legale in Roma, concedendo in maniera illecita lāautorizzazione al cambio di destinazione dāuso (da artigianale a commerciale) di un immobile sito nel comune di Marino, per la realizzazione di un punto vendita di una nota catena commerciale di ristorazione.
A fronte dei permessi necessari per avviare lāattivitĆ commerciale gli imprenditori, D.B. di anni 43 e G.T. di anni 40 ā questāultimo appartenente alla sottosezione della Polizia Stradale di Albano Laziale e in aspettativa per malattia da circa un anno ā hanno assunto nellāesercizio commerciale una ventina di persone segnalate dal sindaco, garantendogli cosƬ un indubbio ritorno in termini di peso politico ed elettorale. Le utilitĆ non si sarebbero limitate ai posti di lavoro, ma avrebbero avuto a oggetto somme di denaro sotto forma di
sponsorizzazione di eventi organizzati dal Comuneā.Continua il Messaggero: āContestualmente agli arresti, ĆØ stato posto sotto sequestro un immobile sito in Marino sede dellāattivitĆ commerciale con annesso parco giochi, del valore complessivo di circa tre milioni di euro. Dagli accertamenti condotti dallāAutoritĆ giudiziaria con lāausilio dei periti, il locale non ĆØ risultato conforme al piano regolatore generale del Comune di Marinoā.
Il Messaggero parla anche delle altre accuse contro Silvagni: āIl primo cittadino viene anche ritenuto responsabile di un ulteriore episodio di corruzione in relazione ad un mandato di pagamento emesso dal comune di Marino per lavori appaltati dallāamministrazione ed effettuati da unāimpresa edile locale. Ć stato possibile ricostruire il personale interessamento del sindaco per lāemissione da parte dei suoi uffici di un mandato di pagamento di una somma di 100.000 euro in favore dellāimprenditore marinese G.F., di anni 73, per lavori affidatigli dal Comune. In questo caso il sindaco, sempre secondo lāaccusa, avrebbe personalmente beneficiato di una somma di denaro pari al 3% di quella liquidata allāimprenditore, suddivisa con il dipendente comunale B.S., suo complice.
Su tale fronte sono in corso accertamenti su lavori pubblici giĆ eseguiti, finalizzati a verificare la regolaritĆ delle relative procedure di appalto ed eventualmente se queste venissero in qualche modo Ā«pilotateĀ» in favore di imprenditori amici.
Sempre al sindaco viene contestata dalla Procura lāinduzione indebita a corrispondere utilitĆ a pubblico ufficiale sollecitando i vari imprenditori locali interessati a ottenere permessi di costruire, a versare allāAmministrazione Comunale la somma di euro 1.200 da utilizzare per finanziare le iniziative del Comune, in particolare feste e sagre, prospettando loro il diniego dei permessi in caso di mancata adesione alla richiesta. Anche in questo caso lo scopo del sindaco, come emergente dalle indagini, sarebbe quello di accrescere il proprio consenso elettorale.
Al sindaco viene infine contestato il reato di peculato poichĆ© accusato di essersi, in piĆ¹ occasioni, appropriato per usi personali e con la complicitĆ di alcuni dipendenti di una societĆ del Comune di Marino, di carburante per la sua auto personaleā.