Faida del Gargano, boss Ciccillo Li Bergolis ucciso con sei colpi in faccia

Torna la faida del Gargano e torna nella maniera più drammatica.  Francesco Li Bergolis, 67 anni, è stato ucciso nella serata del 26 ottobre a Monte Sant’Angelo (Fg) nei pressi del suo deposito di attrezzi agricoli, in contrada Stamburando.

Li Bergolis, detto Cicillo,  era ritenuto a capo dell’omonimo clan che da oltre 40 anni è in guerra con i rivali degli Alfieri-Primosa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo di Foggia,  l’allevatore, dopo aver lavorato nel suo deposito, stava mettendo acqua nel radiatore per andare via, quando è stato colpito al torace da un colpo di fucile a pallini

La vittima è caduta supina al terreno e a quel punto il killer lo ha ucciso sparandogli sei colpi di pistola  in faccia. A dare l’allarme ai carabinieri sono stati i familiari della vittima che intorno alle 22,30, non vedendolo rincasare, sono andati  al deposito, e hanno scoperto il cadavere di Li Bergolis.

Possibile che la vittima, che aveva con sè una pistola al momento dell’aggressione, avesse un appuntamento con qualcuno di cui non si fidava. I carabinieri hanno sentito nella notte quindici persone, e sottoposto sei di loro allo “stub”, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti. Si tratta di appartenenti alla famiglia Romito e anche ai rivali di sempre, legati agli Alfieri-Primosa.

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Emiliano Condò