PALERMO – “Falcone e Borsellino falsi eroi, morti per sete di fama. Due terroni in meno”. Per questo e altri insulti alla memoria dei due magistrati uccisi vent’anni fa, pubblicati su Facebook, tre giovani rischiano di essere processati dai magistrati di Palermo. Il pm Geri Ferrara ha infatti chiuso le indagini su Alessandra e Salvatore Fornaro, di 25 e 27 anni, due fratelli originari di Manduria, in provincia di Taranto, ma residenti a Tricesimo (Udine), e su Andrea Gaido, 28 anni, di Giaveno (Torino). Istigazione a delinquere e diffamazione aggravata i reati ipotizzati nell’avviso, che normalmente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
I tre, amministratori del gruppo denominato “Falcone e Borsellino falsi eroi”, avevano disseminato il social network di valutazioni negative e offese contro i due giudici. La polizia postale, allertata dalle denunce di altri utenti di “Fb”, partite da Palermo, aveva prima informato i responsabili di Facebook, che avevano chiuso il gruppo il 16 marzo 2010, e poi individuato i tre indagati, che si erano presentati con gli pseudonimi di “Stella della Senna”, “Jan Morpheus VII” e “Andrea Gaido Natalizio”. Sulla home page c’era un fotomontaggio delle immagini dei due magistrati, con la scritta “bang” sul petto di Falcone, raffigurato con un occhio nero.