ROMA – Domani è il giorno in cui entra in vigore la fase 2 dell’emergenza coronavirus: tornano al lavoro 4,4 milioni di persone e scatta la possibilità di far visita a coniugi, conviventi, partner delle unioni civili, parenti fino al sesto grado.
Si può anche far visita a persone “legate da uno stabile legame affettivo”, come i fidanzati, ma non, precisano fonti di governo, gli amici.
Via libera anche all’attività motoria non solo nei pressi della propria abitazione e nei parchi ma resta chiaro che non si può uscire dalla propria regione, se non – una volta sola – per tornare nella propria residenza o domicilio, se per il lockdown si era rimasti bloccati altrove.
Resta il divieto anche per le seconde case: “Non è tra gli spostamenti per necessità”, spiegano dal governo per togliere ogni tipo di dubbio.
Dai dati sul contagio che si raccoglieranno a partire dalla prossima settimana si capirà se dal 18 maggio si potrà riaprire di più in alcune Regioni e se al contrario in singole aree del Paese dovrà tornare il lockdown.
Il premier Giuseppe Conte, rispondendo via Facebook alle lettere di un’estetista, un barbiere e una ristoratrice, si dice “sicuro” che nelle zone a basso contagio le riaperture arriveranno “prima del previsto”.
E intanto assicura che il governo sarà “intransigente per chi riparte sul rispetto di “rigidi protocolli di sicurezza”.
Lunedì ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori in attività, che vanno da tessile e moda, ad automotive e fabbricazione di mobili.
Secondo i consulenti del lavoro torneranno in ufficio o in azienda 4,4 milioni di persone, mentre altri 2,7 milioni resteranno a casa. (Fonte Ansa).