ROMA – Scatterà lunedì 4 maggio la Fase 2 per 4,4 milioni di lavoratori, mentre 2,7 milioni resteranno ancora a casa.
La ripresa, però, non è esente da “paradossi”: in attività torneranno, infatti, soprattutto gli over 50, rispetto ai giovani, in prevalenza nel Nord Italia, area più esposta al contagio da Covid-19.
Lo rilevano i consulenti del lavoro.
Dall’analisi affiorano situazioni “paradossali” connesse alla cosiddetta Fase 2, poiché “malgrado il dibattito nazionale sull’opportunità di prevedere rientri differenziati per tutelare maggiormente la popolazione più adulta”, l’età degli occupati che ripartono è (indubbiamente) avanzata:
su “100 occupati in settori ‘sospesi’, a rientrare saranno il 68,7% dei 50-59enni, il 67,1% dei 40-49enni, il 59% dei 30-39enni ed il 48,8% degli under 30“.
Inoltre, viene evidenziato nella ricerca (effettuata dai professionisti a partire dai microdati delle forze lavoro Istat), è elevata pure la quota degli addetti over 60 (pari al 60,1%) coinvolti dal nuovo corso dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’indagine, infine, si sofferma sulle modalità di svolgimento degli incarichi:
nel 36,6% dei casi i lavoratori chiamati a riprendere le proprie attività potranno farlo in ‘smart working’, al contrario “la maggior parte (63,4%), viste le caratteristiche del proprio impiego, non potrà farlo che stando in sede”. (fonte ANSA)