Riciclaggio: Procura di Roma favorevole alla libertà di Silvio Scaglia

ROMA – Scioglierà la riserva nelle prossime ore il Tribunale di Roma in merito alla richiesta di libertà formulata dai legali di Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb coinvolto nell’indagine su un maxiriciclaggio di due miliardi di euro. Davanti alla prima sezione del Tribunale, gli avvocati dell’ex ad della compagnia telefonica hanno presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari sulla quale i pm che hanno condotto l’inchiesta, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e gli aggiunti Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti, hanno espresso parere favorevole.

Per decidere sulla posizione di Scaglia, che è accusato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti, i giudici hanno tempo fino a venerdì 25 febbraio, ma la revoca dei domiciliari potrebbe arrivare a breve. I giudici dovranno decidere anche sulla revoca della misura cautelare nei confronti di altri due ex manager di Fastweb: l’ex membro del comitato direttivo, Roberto Contin, e l’ex membro del cda, Mario Rossetti.

Sono invece tornati liberi già da ieri l’ex ad di Telecom Italia Sparkle (Tis), Stefano Mazzitelli, l’ex responsabile dell’Area regioni europee di Tis, Massimo Comito, e l’ex responsabile del settore “Carrer Sales Italy” di Tis, Antonio Catanzariti, tutti imputati per evasione fiscale nel medesimo procedimento.

Nel processo in corso a Roma, nel quale sono imputati anche l’affarista Gennaro Mokbel e altre 29 persone, oggi è stato ascoltato l’imprenditore Augusto Murri, anch’egli coinvolto nell’inchiesta sul maxi-riciclaggio di due miliardi di euro realizzato dal gruppo che faceva capo a Mokbel.

Alla domanda dei pm se Fastweb sapesse della truffa legata alle carte telefoniche prepagate phuncards, Murri ha risposto: “Non credo sapesse, non credo assolutamente. Se avesse saputo non lo avrebbe fatto”.

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