FERRARA – Disse che nella foto di Federico Aldrovandi in obitorio, quello sotto la testa non era sangue ma un cuscino. Per questo il senatore Carlo Giovanardi è stato interrogato lunedì mattina a Ferrara, in qualità di indagato, dal sostituto procuratore Stefano Longhi nell’ambito delle indagini legate alla denuncia per diffamazione presentata dalla famiglia Aldrovandi a seguito di un’intervista rilasciata da Giovanardi nel marzo 2013 a ‘La Zanzara’ su Radio 24.
In quell’occasione il senatore aveva messo in dubbio che il colore rosso che compare sotto la testa di Federico Aldrovandi, in una foto che ha fatto il giro del mondo e che ritrae il giovane sul lettino dell’obitorio, non fosse sangue ma solo “un cuscino”.
“Il colloquio è durato una mezz’oretta durante la quale ho spiegato al magistrato di non aver mai messo in dubbio che quella foto sia vera – ha dichiarato Giovanardi al quotidiano La Nuova Ferrara – Io sono un parlamentare e ho espresso un’opinione nell’esercizio delle mie funzioni, un diritto tutelato dall’articolo 68 della Costituzione. Vogliamo abolirlo? Non è la prima volta che qualcuno mi querela per avere espresso un giudizio non condiviso, è già successo in passato e sono stato prosciolto”. Poi il Carlo Giovanardi chiude: “La foto è vera, non è frutto di un fotomontaggio. Sul resto, potrei cambiare idea se una perizia dimostrasse che la mia convinzione non è corretta”.