Vittorio Feltri, l’antrace, le Tigri Tamil e una filiale di Bnp Paribas: tutto in un solo pomeriggio, e tutto legato da un filo sottile e bizzoso.
Vittorio Feltri è il destinatario della minaccia. La minaccia è contenuta in una busta, recapitata alla filiale della banca Bnl Bnp Paribas nelle immediate vicinanze della sede de “Il Giornale” diretto da Feltri.
Nella busta c’è una polvere che fa subito urlare l’intera filiale all'”incubo antrace”. Ma nella missiva c’è anche un delirante volantino a firma Tigri Tamil con minacce al presidente dello Sri Lanka. Ecco come tutto si tiene insieme.
La busta, in formato A4, conteneva una polvere bianca che ha causato lievi disturbi a cinque dipendenti della banca e un foglio in cui era scritto, in inglese, «a morte Raja Paksa, la guerra va avanti, stop al genocidio dei Tamil in Sri Lanka». Oltre alle minacce al presidente dello Sri Lanka ci sono altre scritte in arabo e in lingua Tamil, che al momento sono ancora in via di traduzione.
Nella storia della “polvere misteriosa” però troppe cose sembrano fuori posto. Errore numero uno: la busta, invece che alla sede de Il Giornale, arriva nella filiale Bnl Bnp Paribas. Errore veniale, visto che banca e redazione sono poco distanti e vengono servite dallo stesso ufficio postale.
Al primo sbaglio, però, se ne aggiunge un secondo: la busta, nonostante il mittente sia ben diverso dalla banca, viene aperta e fa dilagare il panico. Cinque persone finiscono in ospedale per accertamenti e Milano vive un pomeriggio da “incubo-antrace”.
Non basta, c’è una terza incongruenza: le Tigri Tamil per minacciare il presidente dello Sri Lanka mandano una lettera a Vittorio Feltri. La busta, passa per Palermo (lo dimostra il timbro postale) e arriva al Giornale che non è certo il quotidano italiano con maggiore diffusione internazionale. Per quale motivo il braccio armato del movimento indipendentista Tamil dovrebbe scegliere Feltri come obiettivo?
Ultimo piccolo mistero: sulla natura della polvere sospetta si sa ancora poco. Giovedì la banca, che non ha sportelli, è stata di fatto isolata e i suoi dipendenti tenuti all’interno per diverse ore. La busta sospetta, invece, dopo essere stata “inertizzata” dai vigili del fuoco è stata portata alla Asl di via Juvara che l’ha presa in custodia.
