Fine del mondo: paura e religione. Boom di confessioni a Milano

Fine del mondo: paura e religione. Confessioni boom a Milano

MILANO – Mancano dieci giorni al 21 dicembre 2012 e a Milano sembra aumentata la preoccupazione per la presunta apocalisse Maya. Il quotidiano Libero titola “Confessioni boom: c’è la fine del mondo”. Tra timore, ansia e curiosità a Milano infatti sono aumentate le file al confessionale e le conversioni religiose last minute.

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“Era da cinquant’anni che non vedevo così tanta gente – dichiara don Giancarlo Greco a Libero, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo a Precotto – partecipare alla messa e confessarsi. Il fenomeno attecchisce soprattutto tra i non credenti, forse perché il timore dell’apocalisse è più radicato in chi finora è vissuto lontano da Dio”. 

Maurilio Biella, parroco della chiesa di San Domenico Savio, aggiunge: “Cristo ci ha detto che tornerà, ma noi non sappiamo né quando né come, quindi non possiamo fissare una data e convertirci in attesa di quel giorno. Tuttavia mi sforzerò di trovare un aspetto positivo nelle confessioni”. 

Don Gianni Rossoni, sacerdote salesiano che opera nella parrocchia di Turro, ammonisce i fedeli dell’ultima ora: “Non so se chi si confessa per il timore dell’apocalisse è un ipocrita. Di certo è una persona che non ha pensato seriamente al significato della fine del mondo. A queste persone vorrei dire: lasciate perdere, quella dei Maya è una bugia, una grande stupidata.

Ricordo un episodio analogo: nel 1960 ci fu l’annuncio di un’altra fine del mondo. Si diceva che il 14 luglio di quell’anno ci sarebbe stata una catena di esplosioni atomiche, che avrebbero sterminato la razza umana. Anche allora tante persone iniziarono a pregare per salvarsi l’anima. Ma l’armaggedon non ci fu”.

Don Pino Macchioni, parroco di Santa Maria Assunta racconta che “qualcuno in confessionale mi ha parlato della fine del mondo. Io l’ho invitato a non credere a queste scemenze. Il modo migliore per affrontare la paura è riderci sopra. Per questo, nonostante i Maya, io dormo e digerisco bene lo stesso”. E tu?

 

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Gianluca Pace