
ROMA – Fiocco tre volte rosa a La Repubblica: la giornalista, la neonata e la compagna. Oggi primo agosto, sul quotidiano La Repubblica nelle pagine della cronaca di Roma, è apparso un annuncio inconsueto. Sotto il titolo “Agnese”, poche righe informano i lettori di una nascita all’interno della redazione: “E’ nata Agnese, auguri alla nostra collega Rory Cappelli e alla sua compagna Eugenia”. A suo modo, con grazia e misura, la breve comunicazione è una autentica novità, diciamo l’inizio di qualcosa che diverrà via via una consuetudine nei costumi familiari italiani: il lieto evento in una coppia omosessuale annunciato in perfetta “normalità”.
Rory Cappelli è una giornalista apprezzata di Repubblica che si occupa anche delle nuove forme di condivisione degli affetti. Suo il blog su Repubblica.it “Loveislove, nuove famiglie crescono”. L’articolo postato il 20 luglio scorso “Due mamme!” è, per forza di cose, dedicato alla propria privata esperienza ma, da giornalista, non rinuncia a osservare le implicazioni psicologiche, sociali di una scelta affettiva consapevole destinata a mutare la percezione di un paesaggio familiare in continua trasformazione. Trepidazione, attesa (Agnese era ancora scalciante nel grembo della compagna) e naturale ansia sono gli stessi di un preoccupato padre sulla soglia di una sala parto.
Qualcuno dice perfino che mia figlia è fortunata ad avere due mamme. Seeeee! Come se questo raddoppiasse la capacità di cambiare un pannolino, o di calmare un pianto, o di consolare una sbucciatura o di svolgere quel ruolo che si ritiene femminile. Se sarà fortunata non dipenderà da questo. La sua altra mamma non sa distinguere un pannolino da, che so, una risma di fogli bianchi A4, figurarsi cambiare un neonato. Certo, sa fare tante altre cose: sa pensare e sa parlare, per esempio, che non è poco di questi tempi, e soprattutto sa dare un ordine alle cose, e alla bimba servirà quando avrà bisogno di punti di riferimento. Io invece in quanto a pannolini, creme, cremette, massaggini, coccole e ninnenanne mi sa che vado alla grande. Certo, qualche difficoltà con orari e regole però ce l’ho. Ma che vuol dire, che lei (che la partorisce) è il padre e io la madre? Perché secondo me quell’entusiastico postmoderno ma come siete fortunate!! di chi si trova di fronte due donne, una delle due incinta, nasconde una domanda difficile (e improbabile): chi fa il padre?
Nel frattempo, Agnese è nata, e la primizia del suo annuncio ci rende un po’ più felici, per lei, per mamma Eugenia e per mamma Rory. I migliori auguri dalla Redazione di Blitz.