VICENZA – Dovevano esserci delle reti di protezione sul tratto del comprensorio sciistico dei Fiorentini, sulle Prealpi venete tra le province di Trento e Vicenza, dove Marco Fontana, 14 anni, finì fuori pista, morendo sul colpo.
Erano previste nel progetto che la Regione aveva approvato per concedere l'autorizzazione all'apertura delle piste dei Fiorentini, ma inspiegabilmente non erano più presenti nel progetto esecutivo e nell'applicazione di quel piano iniziale.
Sono queste le conclusioni cui sono giunti gli accertamenti della procura in relazione alla morte del ragazzo che l'otto gennaio dello scorso anno perse la vita sulla pista del Ribes Rosso assieme ad alcuni amici. Improvvisamente sulla pista era scesa una fitta nebbia, tanto da disorientare i pur esperti sciatori. Marco era finito contro una roccia. Ferita anche una sua amica.
Ora per quei fatti il giudice Stefano Furlani ha fissato udienza preliminare al prossimo 19 gennaio. Sul banco degli imputati dovrà sedere Giorgio Menapace, responsabile della sicurezza della azienda che gestisce gli impianti ai Fiorentini. Sua la responsabilità dell'applicazione del piano approvato in regione, oltre che la delega alla sicurezza.
