Firenze, "ebreo" come insulto, tredicenne si ribella al bullo (Ansa)
Firenze: “ebreo” lo insulta il bullo, tredicenne però risponde a tono. Nel mirino dei bulli perché ebreo. E’ successo a Firenze nel giorno della Memoria: un 13enne è stato oggetto di offese razziste per le origini del padre da parte di un coetaneo che vive nello stesso quartiere.
Stavolta però questo ragazzo ha avuto il coraggio e la determinazione per rispondere al bullo. A raccontare l’accaduto, come riporta oggi l’edizione fiorentina de La Nazione, è la madre del 13enne.
Che spiega come il figlio ha risposto alle offese. “Vergognati di quello che hai detto. Se ci fossi stato te nelle camere a gas dei nazisti non ti verrebbero mai in mente queste parole. Non ne voglio più sapere nulla”.
La donna si dice “orgogliosa del mio ragazzo che ha difeso la religione di suo padre”. Il ragazzo in passato era già stato vittima dei bulli in ambito scolastico per il suo aspetto fisico, tanto che i suoi genitori lo scorso anno lo avevano spostato in una scuola privata dove “ora – dice ancora la madre – finalmente è felice e sta bene”.
Poi il nuovo episodio, stavolta a sfondo razzista, lontano da scuola e con protagonista un ragazzino del quartiere.
Marco Carrai, console onorario di Israele per la la Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, condanna l’episodi e si complimenta con il ragazzo.
“Apprendo dell’ennesimo episodio di antisemitismo accorso in Toscana. Questa volta a Firenze, città della libertà e del dialogo. Questa volta è troppo. Non è possibile non è più possibile tollerare episodi di questo tipo.
Mentre chiediamo alle forze dell’ordine il massimo dell’impegno per fare luce sull’ennesimo accadimento e le ringrazio di cuore per questo, chiediamo anche al provveditore agli studi di approfondire ciò che da tempo si è perpetrato nel silenzio di tutti […]
Nel frattempo un grande abbraccio a Marco e alla sua famiglia. Israele non lo lascia solo. Non lascia solo nessuno”.