Il Tar della Toscana ha annullato integralmente la graduatoria per la selezione di due professori di seconda fascia di “plastica ornamentale”, materia affine alla scultura, all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Come riferisce l’Ansa, la sentenza è stata emessa al termine di una causa amministrativa promossa dal professor Massimo Lippi.
Lippi, che concorreva alla cattedra, si era visto superare da altri tre candidati. «Il Tar ha emesso una rivoluzionaria sentenza che farà giurisprudenza perché forse è la prima volta che un tribunale entra nel merito di graduatorie come questa», spiega l’avvocato Giuseppe Leotta di Roma, che ha assistito Lippi.
«La sentenza mette in discussione i criteri di valutazione creati ad hoc dalla commissione giudicatrice per non far vincere il professor Lippi – attacca il legale – scultore senese di fama internazionale, superato in graduatoria da tre candidati con curricula artistici a nostro parere di gran lunga inferiori».
La sentenza è l’ultimo atto di una trafila giudiziaria iniziata nell’aprile 2008. Lo stesso Tar della Toscana aveva emesso in precedenza due ordinanze sospensive intimando che si procedesse ad una nuova valutazione dei candidati. Disposizioni, riferisce l’avvocato Leotta, rimaste senza seguito.
«La commissione giudicatrice si è limitata a confermare il giudizio iniziale “sfornando” in serie nuove graduatorie in sostanza identiche a quella iniziale finché alla quarta graduatoria-farsa – continua l’avvocato Leotta – il Tar ha intimato il definitivo alt condannando l’Accademia alla rifusione delle spese legali e ordinando al ministero dell’Istruzione, università e ricerca di approntare una nuova commissione che dovrà attenersi a criteri oggettivi ben individuati».