Cronaca Italia

Firenze, 21enne strangolata in un ostello. Marito confessa: “Sono stato io”

Firenze, turista strangolata in ostello. Fidanzato confessa: “Sono stato io”

FIRENZE – In viaggio di nozze a Firenze, il marito strangola la moglie nella camera da letto di un ostello del centro. Un femminicidio che ha coinvolto una coppia straniera di sposi che avevano celebrato il matrimonio appena un mese fa.

La polizia ha arrestato l’uomo, 30 anni, con doppio passaporto: messicano per parte di madre e birmano per luogo di nascita. La vittima invece è una giovane di 21 anni, di origine cinese. Col pm Sandro Cutrignelli, magistrato di turno della procura, che nel pomeriggio lo voleva interrogare negli uffici della squadra mobile di Firenze, il trentenne, sotto choc ed assistito da un difensore d’ufficio, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Ma quando si è reso conto di aver ucciso la moglie e che non c’era più modo di salvarla, alle addette della reception avrebbe ammesso di essere lui il responsabile del delitto. Era stato proprio lui, verso le 11 di sabato 24 novembre, ad allertare il personale dell’ostello. Lo ha fatto, secondo una ricostruzione degli investigatori, dopo aver strangolato la moglie come reazione a un diverbio, in una lite per motivi banali, con qualche parola di troppo, forse insulti.

Quindi, prosegue la ricostruzione, è sceso alla reception per chiedere aiuto. A quel punto in camera, insieme con lui, è salita una dipendente della struttura la quale ha constatato che la 21enne era in condizioni gravissime ed ha allertato i soccorsi, 118 e 113. In quei momenti concitati il 30enne parlando inglese avrebbe detto all’addetta della reception di averla uccisa lui. E anche a una collega dell’ostello risulta di aver compreso la stessa ammissione del delitto.

Perfino i primi agenti delle volanti arrivati sul posto hanno raccolto gli stessi indizi. Le varie testimonianze corredano il fascicolo dell’indagine. I sanitari del 118 intanto hanno provato inutilmente a rianimare la donna ma non c’è stato nulla da fare, mentre successivamente l’esame esterno del medico legale avrebbe confermato la morte per strangolamento. Il trentenne, una laurea in ingegneria nel Myanmar e un lavoro in un’industria meccanica in Thailandia, è indiziato di omicidio volontario. Ora è a Sollicciano in attesa del’udienza di convalida dal gip. Dal suo passaporto messicano si evince un passaggio a Parigi, c’è il visto, mentre a Firenze la coppia era arrivata una decina di giorni fa.

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