Fnsi parte civile a difesa giornalista minacciato dal boss

Fnsi parte civile a difesa giornalista minacciato dal boss

ROMA – Fnsi parte civile a difesa giornalista minacciato dal boss. E’ stata accolta a Catania la richiesta di Fnsi (Federazione nazionale della Stampa), Ordine dei giornalisti nazionale e siciliano di costituirsi parte civile nell’ambito del processo contro i presunti autori delle minacce e delle aggressioni nei confronti del collega Paolo Borrometi, direttore del quotidiano on line “La Spia” e cronista dell’Agenzia Italia.

L’udienza deve stabilire sul rinvio a giudizio invocato dalla  Direzione distrettuale antimafia nei confronti di Gioanbattista Ventura, considerato il reggente del clan “Carbonaro-Dominante” di Vittoria (Ragusa), boss condannato per reati gravissimi come l’omicidio e accusato di avere minacciato il giornalista dell’Agi Paolo Borrometi.

“Ti scippu a testa – minacciava il boss – d’ora in avanti sarò il tuo peggiore incubo e poi ci incontreremo nell’aldilà. Ci vediamo anche negli uffici della Polizia, tanto la testa te la scippu u stissu”.

“Un messaggio a tutti i colleghi per ribadire loro che non sono soli contro chi vorrebbe metterli a tacere”, ha sottolineato il segretario generale di Fnsi Raffaele Lorusso aprendo la conferenza stampa e anticipando che si tratta di un primo passo verso la costituzione di uno sportello europeo a sostegno dei cronisti che subiscono minacce o aggressioni.

“Un segnale importante rivolto alla categoria dei giornalisti che va oltre il singolo caso che verrà affrontato a partire da domani (oggi, ndr.) nelle aule giudiziarie”, ha rilevato l’avvocato Francesco Paolo Sisto, che assisterà la Fnsi nella presentazione della richiesta di costituzione di parte civile. Un ringraziamento alla Federazione nazionale della stampa italiana è arrivato dal diretto interessato, il giornalista dell’Agi Paolo Borrometi, “anche a nome di tutti i colleghi e le colleghe, e sono tanti, che ogni giorno si trovano a svolgere il proprio lavoro in territori difficili. I cittadini devono rendersi conto che chi minaccia i giornalisti per cercare di impedire loro di lavorare, in realtà minaccia i lettori stessi, mettendo a repentaglio il loro diritto ad una informazione corretta e completa”.

“L’iniziativa che presentiamo oggi – ha concluso il presidente Giulietti riprendendo l’intervento del segretario Lorusso – fa parte di un percorso iniziato con altre manifestazioni e che per quanto sarà difficile e impegnativo non si fermerà. Abbiamo fatto il primo passo, ne seguiranno almeno altri cento”. All’udienza di domani saranno presenti, anche in rappresentanza della Fnsi, i vertici dell’Associazione siciliana della Stampa.

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Warsamé Dini Casali