BRESCIA – Le indagini sul giallo della fonderia Bozzoli di Marcheno (Brescia) vanno avanti. E ad essere sentite sono le moglie ed ex moglie dei due uomini coinvolti, l’operaio Giuseppe Ghirardini, scomparso e ritrovato morto nei boschi di Ponte di Legno, e l’imprenditore Mario Bozzoli, scomparso l’8 ottobre. Il sostituto procuratore per tre ore ha ascoltato come persona informata sui fatti Irene Zubani, la moglie di Bozzoli. La donna, che si è presentata in Procura a Brescia senza avvocato, ha risposto alle domande del sostituto procuratore sul clima che si respirava all’interno della fonderia ed in particolare sui rapporti di Mario Bozzoli con il fratello Adelio e con i nipoti Alex e Giacomo.
Una ricostruzione di quanto la stessa donna aveva raccontato la mattina del 9 ottobre, quando denunciando la scomparsa del marito, aveva fatto mettere a verbale dai carabinieri un vero e proprio atto di accusa nei confronti dei parenti più stretti del marito.
In mattina, invece, dal Brasile ha fatto sentire la sua voce Antonia Rosilene Rodrigues Freitas, l’ex moglie di Ghirardini, l’operaio della fonderia Bozzoli scomparso sei giorni dopo il suo datore di lavoro e trovato cadavere quattro giorni più tardi nei boschi di Ponte di Legno, a più di centro chilometri di distanza da Marcheno.
“Voglio sapere cosa è accaduto a Giuseppe”, ha detto la donna che vive in America del Sud con il figlio di sette anni avuto da Ghirardini. “Ha raccontato di aver ricevuto sette o otto telefonate dall’ex marito la sera prima della scomparsa, ma di non essere riuscita a rispondere” ha spiegato il legale. Telefonate fatte poche ore prima di svanire nel nulla e nella stessa serata in cui la fabbrica di Marcheno venne messa sotto sequestro.
“I due avevano intenzione di vedersi a dicembre perché Ghirardini era intenzionato ad incontrare il figlio”, ha spiegato l’avvocato della ex moglie di Ghirardini. La donna e l’operaio sono stati sposati da ottobre 2008 a novembre 2012. Era stato Ghirardini a volere la separazione, dopo contrasti che avevano spinto i giudici del Tribunale di Brescia a stabilire che l’assegno di mantenimento del figlio ogni mese fosse direttamente la Bozzoli a versarlo alla donna, decurtandolo dallo stipendio dell’operaio.