Nel team Paolo Rossi e Birindelli. L’Aquila, la procura indaga
GIUSEPPE CAPORALE
L’AQUILA — Finivano in una piccola squadra di calcio i soldi del gruppo Finmeccanica. In . E questa società sportiva, nata dal nulla, aveva messo in piedi con quei finanziamenti occulti (in meno di tre anni) una compagine stellare, almeno per la categoria. Infatti,
La Procura della Repubblica dell’Aquila avrebbe scoperto che una squadra di calcio di prima divisione, la Valle del Giovenco sarebbe stata utilizzata per realizzare quasi dieci milioni di euro di «fondi neri»della Finmeccanica, che gli investigatori sospettano possano essere stati utilizzati per pagare tangenti.
Nella vicenda sono finiti ance nomi illustri: Paolo Rossi (gloria del mondiale 1982) presidente onorario, Cesar (ex Inter) e Birindelli in campo, Dario Bonetti (attuale allenatore dello Zambia) in panchina. Ed il presidente ufficiale era invece Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex Management (gruppo Finmeccanica), ora sotto inchiesta insieme a Vincenzo Angeloni (ex parlamentare di centrodestra), patron della squadra e altro dominus della vicenda, secondo i magistrati.
Parte delle carte dell’indagine è finita sul tavolo della distrettuale antimafia della Procura di Napoli che indaga sull’appalto del Viminale per la sicurezza della città di Napoli, vinto proprio da una società del gruppo Finmeccanica (Elsag Datamat spa). Una vicenda — rivela Giuseppe Caporale su Repubblica— dove sono indagati l’attuale prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato (all’epoca dei fatti responsabile della gara d’appalto per il ministero degli Interni) e il vice capo della Polizia Nicola Izzo.
La storia aquilana nasce da un’inchiesta sulle tangenti per il terremoto. Quando gli uomini della Polizia guidati dal vice questore Nicola Zupo, ad agosto scorso, hanno perquisito la sede della Selex Management srl (gruppo Finmeccanica) a Chieti Scalo, hanno trovato una lettera di una dipendente, indirizzata al condirettore generale del gruppo Finmeccanica, Alessandro Pansa.
Vi si legge: «Egregio dottor Pansa, l’ingegner Sabatino Stornelli [amministratore della Selex Management ed indagato all’Aquila] ha distratto cinque milioni e cinquecento mila euro dall’azienda per la gestione della società di calcio Valle del Giovenco, con la complicità del dottor Angelini e dell’ingegner Carlini. Emettevano fatture false per operazioni inesistenti alla Eldim Security che poi provvedeva a sponsorizzare la società suddetta, ciò suffragato dal fatto che dopo le dimissioni dell’ingegner Stornelli [da presidente della squadra di calcio] gli succedeva il signor Francesco Paolo Di Martino, amministratore della Eldim Security srl. Altre fatture false, cioè senza che i lavori siano stati eseguiti, sono state emesse dalla Sedim spa per un importo di quattro milioni di euro per scopi personali (…) Mi rivolgo a lei, prima di recarmi alla Procura della Repubblica, per fare pulizia (…) e rimettere le cose in ordine. Preferisco che le cose rimangano nel gruppo senza sollevare polveroni (…) Se ciò non dovesse avvenire sarò costretto a rivolgermi alla magistratura».
La lettera, riferisce Repubblica, è stata sequestrata e la dipendente interrogata. La procura antimafia di Napoli — a luglio — seguendo le sue tracce, aveva già sequestrato tutta la documentazione contabile della squadra di calcio abruzzese (dove anche Di Martino è stato presidente e finanziatore). Dentro quella contabilità, ora allo studio di tre procure (Napoli, L’Aquila e Avezzano) pare stia emergendo un elevato numero di fatture false. La Polizia ha sequestrato nella sede della Selex Management alcune fatture della società Auxilium tech srl (amministrata da un altro presidente della Valle Del Giovenco, Luca Matroianni) per oltre cinquecentomila euro.
