MILANO – Salvatore Ligresti, convocato per essere interrogato dai pm di Torino nell’ambito dell’inchiesta su Fonsai, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex patron del gruppo, agli arresti domiciliari dallo scorso luglio, ha lasciato la caserma del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano senza rispondere alle domande del pm.
L’interrogatorio è durato pochissimi minuti, giusto il tempo di mettere a verbale che l’ingegnere di Paternò si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex patron del gruppo, che a luglio aveva già rinviato il suo interrogatorio per motivi di salute, e dopo che un medico consulente della procura piemontese ha attestato che è in grado di rispondere alle domande, non verrà comunque più riconvocato dagli inquirenti.
I pm, da quanto si è saputo, il 27 settembre si recheranno in Svizzera per interrogare, via rogatoria, Paolo Ligresti, il figlio dell’ingegnere di Paternò che lo scorso luglio non è stato arrestato, a differenza delle sorelle e del padre, in quanto cittadino svizzero. Infine, il filone d’inchiesta che riguarda i reati di aggiotaggio e di falso in bilancio contestati a Salvatore Ligresti e ai figli Giulia, Jonella e Paolo, e a tre ex dirigenti di Fonsai, e nella quale la stessa società è indagata in base alla legge della responsabilità amministrativa degli enti, dovrebbe essere chiusa entro la fine del mese.