ROMA – Forconi. “Bruciate tutti i libri”. Raid in libreria a Savona. Solo la presenza di spirito di tre addetti in una libreria a Savona ha salvato dalle fiamme libri e quel che resta della dignità del movimento di protesta denominato dei Forconi (si chiamano anche “9 dicembre”). Martedì 10 dicembre, prima della chiusura serale, un drappello di manifestanti irrompe nella libreria Ubik in pieno centro. Sono minacciosi e gridano: “Chiudete la libreria e bruciate i libri!”. Racconta a Repubblica Giacomo Checcucci, uno dei librai:
Un gruppetto di cinque-sei si è fermato sulla soglia. Ci hanno urlato “Chiudete la libreria, bruciamo i libri”. Io e i miei colleghi gli abbiamo risposto a tono urlando “Ma andate a studiare”. Uno di loro è entrato anche all’interno, ha urlato ancora qualche frase poi sono andati via. (La Repubblica)
L’episodio rivela una realtà fatta di intimidazioni a negozianti indifesi, apre uno squarcio sul grado di infiltrazioni violente e di stampo para-fascista che echeggia sinistro da quell’invocazione al rogo. “La frase “Bruciate i libri” – spiega Stefano Milano, titolare della Ubik – fa venire i brividi. Riporta a periodi bui della storia. Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista”.
Nessuno può dimenticare dove vada a finire il delirio di chi non aspetta altro che danzare intorno a un falò di testi con l’unica colpa di essere scritti: nella Germania nazista ci si accingeva a bruciare libri prima di bruciare gli uomini.