ROMA – Il 3 agosto inizia la pedonalizzazione dei Fori imperiali a Roma, ma i commercianti e i residenti scontenti annunciano già ricorsi contro il sindaco Ignazio Marino. Se da lunedì 5 agosto il test della nuova viabilità entrerà nel vivo, sarà da settembre con la riapertura delle scuole e il ritorno delle ferie che si vedranno gli effetti della pedonalizzazione e gli eventuali “disagi”.
Flavia Amabile su La Stampa spiega:
“Dall’alba del 3 agosto una serie di nuovi sensi unici e di redistribuzioni del traffico permetterà di cancellare del tutto la presenza di auto e motorini privati da Colosseo e dintorni, lasciando l’intera area intorno all’Anfiteatro a disposizione di turisti e romani, ma anche di biciclette, autobus e taxi, gli unici ammessi al nuovo Museo all’aria aperta, il parco archeologico più grande del mondo”.
Il sindaco Marino ha dichiarato:
“«La pedonalizzazione è solo l’inizio di un percorso che dovrà portare a competizioni internazionali per scegliere qual è la strategia migliore per proseguire gli scavi archeologici – chiarisce – credo che abbiamo la responsabilità non di possederli, ma di valorizzarli»”.
La completa pedonalizzazione della zona avverrà tra dicembre e gennaio, con il raddoppio del marciapiede e la costruzione di una pista ciclabile fino a Colle Oppio. Marino spiega:
“‘Ho il sogno di arrivare alla pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali nel percorso di questa consiliatura. E’ evidente che per avere la pedonalizzazione totale serve offrire ai romani un’alternativa di trasporto pubblico. Quindi il completamento della linea metropolitana C fino a piazza Venezia è uno degli aspetti che deve essere considerato in maniera strettamente collegata alla pedonalizzazione totale”.
Se Marino è convinto e soddisfatto del progetto, residenti e negozianti si dicono pronti alla battaglia a suon di ricorsi:
“«Siamo avvelenati», spiega Giuseppe Messale della New Art, negozio che da quasi venti anni vende cornici artistiche. «I nostri clienti hanno bisogno di venire qui in auto per prendere il materiale acquistato, ora rischiamo di chiudere. Nessuno ci ha consultati, il referendum il sindaco l’avrà fatto con i suoi amici»”.
Stefano Cacciatori, tabaccaio della zona, annuncia “dure proteste”:
“«Lo sa il sindaco che qui ci sono cinque ospedali? Che c’è la commissione tributaria? Come si può pensare ad una corbelleria così grande? Le nostre proteste saranno molto dure»”.
Mentre Roberto Bancalà, titolare di un negozio di borse, promette “ricorsi”:
“«Questa diventerà un’autostrada, le macchine sfrecceranno accanto al marciapiede e ai passanti, sarà pericoloso e illegale. Faremo ricorso»”.
Non singole proteste, ma un comitato che nascerà dalle già diverse associazioni contrarie alla pedonalizzazione che sono nati fin dall’inizio dei lavori. Il comitato “Trappola per Fori” ha lanciato una raccolta di firme contro il piano, spiega la Amabile:
“Da settembre la pedonalizzazione diventerà materia per avvocati. Fioccheranno i ricorsi soprattutto sulla sicurezza e la regolarità della nuova circolazione. A via Labicana ci sarà l’obbligatorio parcheggio per disabili ma, in assenza di altre possibilità di sosta per le auto, sembrerà spuntare all’improvviso nel mezzo della strada. «Ma lo sapete quanti andranno a schiantarsi contro quelle vetture perché non se le aspettano?», chiede Emiliano, seduto al tavolino di uno dei bar, perché Roma non è una città di rivoluzioni ma neanche di autisti disciplinati”.