ROMA – Fortunato Baldassarri, chef dei potenti e titolare dello storico ristorante “Fortunato al Pantheon” a Roma, è morto la sera del 10 marzo dopo una lunga malattia. E nonostante la malattia, Baldassarri non ha mai rinunciato a lavorare, andando come sempre nel suo ristorante aperto nel 1975 e da cui sono passati decine tra politici e personaggi famosi.
Oltre agli ospiti italiani, hanno gustato i suoi piatti anche i presidenti americani Ronald Reagan e Bill Clinton, Condoleeza Rice, Carlo d’Inghilterra, Helmut Kohl, senza dimenticare Frank Sinatra, Roman Polanski, Lucio Dalla.
Alessandro Di Liegro sul Messaggero lo ricorda così:
“Ha stretto la mano agli uomini e alle donne più potenti del mondo. Ha posato con l’Incredibile Hulk e Benoid, la sua chioma bruna si è accostata ai lunghi capelli biondi di André Agassi e al calvo Savalas. Dalla porta del ristorante di Fortunato Baldassarri, morto ieri settantenne dopo una lunga malattia (i funerali oggi nella chiesa di Sant’Agostino in via della Scrofa) è passata la storia della politica italiana e mondiale, attori, sportivi. Di molti clienti sono conservate le foto nelle bacheche del locale vicino a pizza della Rotonda.
La Democrazia Cristiana lo aveva scelto come luogo d’elezione per cene e ritrovi e, fra le sue mura, così come a piazza del Gesù, decideva le strategie della Prima Repubblica, tanto che si dice che Federico Fellini avrebbe preso ispirazione dalle tavolate dc per la cena di Trimalcione. Cossiga ci è andato a mangiare prugne cotte, Prodi il pane tostato con ricotta e miele, Spadolini gelato con lamponi. «Da Fortunato al Pantheon» era la meta prediletta da Fanfani e De Mita e persino da Bettino Craxi, che “tradiva” l’hote Raphael per le prelibatezze della cucina Baldassarri”.
Anche Grillo passò dal suo ristorante:
“Non mancano alla lista i parlamentari pentastellati, anche se lo stesso Baldassari, nel marzo del 2013, dichiarava: «Non so se sono venuti, sono ancora poco noti. Però Grillo è stato da noi un anno fa, abbiamo anche una foto insieme». Chissà in quale delle categorie di personaggi, le cui foto fanno bella mostra di sé sulle pareti del ristorante, Grillo vorrebbe inserirsi, se fra gli uomini di spettacolo come Arbore e Dalla, o insieme a Spadolini, Cirino Pomicino e Casini, epigoni di quella Roma ”magnona“ che combatte così aspramente, o insieme ai leader mondiali Ronald Reagan, Bill Clinton, il Dalai Lama o quell’Helmut Kohl, ospite di Romano Prodi, che stupì i convitati per la sua golosità: le antologie narrano di quattro assaggi di pasta, compresi i rigatoni alla carbonara di cui l’ex Cancelliere andava matto. Fortunato fino a due settimane fa era alla cassa del ristorante, che ha lasciato al fedele maître Claudio Di Biagio”.