
NOCERA INFERIORE (SALERNO) – Francesca Bilotti è stata uccisa dall’autobus in un’area in cui non era consentito il transito dei pedoni. Ma dove il cartello di divieto non c’era. E’ quanto ha scritto, nella sua relazione, l’ingegnere della motorizzazione civile Alessio Bertini, nominato consulente tecnico dal sostituto procuratore di Nocera Inferiore (Salerno) nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della studentessa di 23 anni travolta da un bus lo scorso 24 novembre nella zona terminal del campus universitario di Fisciano.
Scrive Nicola Sorrentino sul Mattino:
“La ragazza sarebbe stata colpita in una zona nella quale sarebbe stato vietato l’attraversamento pedonale. La segnalazione, con apposito cartello, sarebbe risultata però essere presente soltanto in uscita e non in entrata. Circostanza questa, che configurerebbe un ipotetica responsabilità nei confronti di chi avrebbe potuto o dovuto eventualmente installare quel divieto anche dal lato che invece ne era sprovvisto”.
Il consulente Bertini è stato chiamato anche a far luce su un altro aspetto, ovvero sulle presunte responsabilità dell’autista, indagato dalla Procura di Nocera Inferiore per omicidio colposo.
“Nella ricostruzione eseguita dal perito, la zona di mancata visibilità del conducente risulterebbe essere stata molto ristretta. Ragion per cui, lo stesso avrebbe potuto accorgersi di Francesca, evitando di travolgerla. Sfortuna ha voluto che il bus che ha colpito la ragazza si trovasse in attesa di completare il suo percorso, vista la presenza di un altro mezzo posizionato proprio di fronte.
Secondo le registrazioni video acquisite dagli inquirenti, il bus della Sita avrebbe cominciato la sua manovra nel momento in cui il pullman di colore bianco, parcheggiato proprio dinanzi, è ripartito. La manovra risultò purtroppo fatale a Francesca, che venne colpita alla testa. Tuttavia, la 23enne non morì a causa di quel colpo. Con una quasi certa perdita dei sensi, la ragazza crollò in automatico sotto il pullman, per poi essere letteralmente schiacciata dalle ruote posteriori. E morendo, praticamente all’istante”.
La Procura vuole far luce sul raggio d’azione e di manovra del conducente e sul percorso fatto dalla ragazza. Le videocamere della zona terminal hanno catturato il momento in cui il bus travolge la ragazza, oscurando poi il prosieguo della registrazione a causa del passaggio della parte posteriore del mezzo che si fermò in concomitanza del campo di visibilità della telecamera.
