MILANO – Sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Milano i fratelli Aldo e Giorgio Magnoni, di Sopaf, e gli altri cinque imputati nel processo con al centro una presunta truffa ai danni della Cassa di Risparmio di Ferrara. Per i due fratelli Magnoni il pg aveva chiesto tre anni di carcere.
Nel processo in primo grado Aldo e Giorgio Magnoni, entrambi agli arresti domiciliari dal maggio scorso nell’ambito di una inchiesta della Procura di Milano sulla holding Sopaf, erano stati condannati a quattro anni di reclusione. L’ex direttore generale di Carife Gennaro Murolo era stato condannato a 3 anni di carcere, mentre ad altri 4 imputati erano state inflitte pene fino a quattro anni e mezzo di reclusione. In particolare Sandro Bordigoni di Navir era stato condannato a 4 anni, gli imprenditori campani Dante e Luigi Siano a 4 anni e mezzo e Mirko Leo a due anni e mezzo.
Il pm milanese Gaetano Ruta, applicato come pg per il processo in appello, nelle scorse udienze aveva avanzato la richiesta di una condanna a tre anni di reclusione per i fratelli Magnoni, e di una riduzione delle pene anche per altri imputati a causa della prescrizione di alcuni reati. Per Murolo, in particolare, la richiesta di pena in appello era stata di due anni e mezzo di reclusione mentre per Bordigoni di 3 anni, per i fratelli Siano 4 anni e per Leo due anni e mezzo.
”Sono soddisfatta: sono certa che questa assoluzione inciderà anche sull’altra inchiesta che riguarda i fratelli Magnoni”. Non è ”sorpresa” l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Giorgio Magnoni. ”L’esito era prevedibile – ha sottolineato l’avvocato Bongiorno – anche perché non c’era alcun indizio a carico degli imputati. E’ stata completamente ribaltata la sentenza di primo grado”.