La lotta contro il fumo in Italia ha ottenuto progressi significativi, ma rimane ancora molto da fare. Attualmente, il 59% degli adulti italiani tra i 18 e i 69 anni non fuma e il 17% ha smesso, ma il 24% è ancora dipendente dalle sigarette. La situazione è più critica tra i giovani: il 30,2% di loro usa almeno un prodotto tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato o sigarette elettroniche. Inoltre, il policonsumo tra i giovani, ovvero l’uso di diversi prodotti contemporaneamente, è aumentato dal 38,7% al 62,4% .
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), questi dati emergono da due indagini presentate durante la Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio. Negli ultimi 15 anni, la percentuale di fumatori è diminuita dal 30% al 24%, ma il processo è stato troppo lento. Il presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, sottolinea l’importanza della prevenzione a partire dalle scuole per promuovere stili di vita sani tra i giovani. Un’indagine ISS del 2023-2024 su 6012 studenti ha rivelato che il 30,2% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni ha usato prodotti a base di tabacco o nicotina negli ultimi 30 giorni. Il policonsumo in questa fascia d’età è quasi raddoppiato rispetto al 2022. Inoltre, la maggior parte dei ragazzi ha acquistato questi prodotti senza rigidi controlli sull’età .
Simona Pichini, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping ISS, ha evidenziato i rischi della nicotina e dei nuovi dispositivi, ricordando che la nicotina crea dipendenza e ha effetti negativi sulla salute. Questo è stato anche il messaggio dell’OMS per la Giornata mondiale senza tabacco: “Proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco” .
La riduzione del fumo è stata osservata in tutte le fasce d’età e tra entrambi i sessi, ma è più lenta tra le donne. Il fumo è ancora più prevalente tra gli uomini (28% contro 21%) e tra le persone con difficoltà economiche e bassa istruzione, specialmente nelle regioni del Centro-Sud come Umbria e Campania. C’è anche una tendenza crescente all’uso combinato di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, che rappresenta una sfida per la salute pubblica. Per aiutare a smettere di fumare, è disponibile il Telefono Verde ISS sul fumo, che ha gestito oltre 110.000 chiamate in 20 anni. Tuttavia, il numero di centri antifumo è diminuito: erano 241 nel 2022 e sono scesi a 223 nel 2023, con il Piemonte che ne ha il maggior numero (31) .