Funivia Mottarone, lo zio di Mattia: "Rimangiata la promessa dei funerali di Stato" (foto Ansa)
“Ci hanno detto che si sarebbero fatti i funerali di Stato e che avrebbero pensato a tutto loro, poi si sono rimangiati tutto, negandosi al telefono. Sono amareggiato per me e per i miei nipoti e voglio smascherare a nome di tutte le vittime queste promesse da marinaio fatte dalla politica”.
Queste sono le parole di Corrado Guzzetti, zio di Mattia ed Angelica, figli di Vittorio Zurloni, il 55enne di Vedano Olona (Varese) morto nella tragedia del Mottarone insieme alla compagna Elisabetta Persanini e al figlio Mattia.
“Me li avete ammazzati e a questo, mi spiace, non ci sarà mai nessun tipo di perdono”. Così in una storia su Instagram ha scritto Angelica Zorloni, primogenita di Vittorio morto insieme alla compagna Elisabetta Persanini e al loro figlio di 5 anni Mattia nella tragedia del Mottarone.
La storia – con la foto della famiglia sorridente – è stata postata dopo la notizia dei tre fermi per l’incidente della funivia che ha causato la morte di 14 persone.
Le tre persone fermate per l’incidente della funivia che da Stresa sale al Mottarone hanno “ammesso di aver lasciato il forchettone che annulla il freno di emergenza“. Questo quanto detto dal comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, il tenente colonnello Alberto Cicognani. “Il freno non è stato attivato volontariamente? Sì, sì, lo hanno ammesso”, dice l’ufficiale dell’Arma ai microfoni di Buongiorno Regione, su Rai Tre. “C’erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la forchetta, che impedisce al freno d’emergenza di entrare in funzione”.