Garlasco, Chiara Poggi indagava su pedofilia: trovati file in sua chiavetta Usb

Chiara Poggi

Chiara Poggi faceva delle ricerche sulla pedofilia, a giudicare dai file ricevuti nella sua penna Usb. Nella chiavetta della ragazza uccisa a Garlasco c’è un articolo sugli “Omicidi senza colpevoli”. Poi ci sono i file archiviati come “pedofilia 1, 2 e 3”. Altri documenti in formato pdf che riportano sempre articoli di giornale: «Chi sono davvero i pedofili? Sono vittime di una patologia dell’istinto o di una devianza psicosociale?».

Si tratta di file tratti da internet, che vennero salvati sulla chiavetta usb pochi mesi prima che la ragazza venisse uccisa, il 13 agosto del 2007. Il fatto che Chiara avesse raccolto documenti relativi a casi irrisolti, come se fosse minacciata, rigetta pesanti ombre sulla posizione del fidanzato Alberto Stasi, posizione che si era alleggerita in seguito all’ultima perizia sulle sue scarpe.

I dati emergono dalla consulenza informatica della parte civile, quella che rappresenta la famiglia Poggi al processo contro Alberto, indagato per la doppia accusa di omicidio e detenzione di file pedopornografici: 128 pagine depositate il 30 settembre scorso, già inserite nella perizia che gli esperti nominati dal Tribunale dovranno a loro volta consegnare entro domani al gup Stefano Vitelli.

Se per la parte civile non è stato possibile ricostruire con esattezza cosa Chiara vide sul computer del fidanzato tra le 21,59 e le 22,10 del 12 agosto, la sera prima di essere uccisa nella sua villetta di via Pascoli, (ora in cui lui stesso ha sempre dichiarato di essersi allontanato da casa Poggi per andare a chiudere il cane), è certo cosa la ragazza salvò sulla chiavetta tra il 17 marzo e il 24 maggio precedenti.

L’attenzione dell’accusa è puntata su nove file: cinque sull’anoressia e sul disturbo di “estrema dipendenza reciproca”, tre sulla pedofilia e in particolare sul profilo del pedofilo.

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Alberto Francavilla