GARLASCO – Scontro tra mamme a Garlasco dopo l’ultimo atto del delitto di Chiara Poggi (i Ris dicono che sotto le unghie della vittima ci sarebbe del Dna non riconducibile a Stasi): la mamma di Alberto Stasi, in carcere perché accusato di essere il killer, ha detto che suo figlio è innocente. La madre di Chiara, invece, è contro la riapertura delle indagini perché “il colpevole è già in carcere”.
“Io ho sempre creduto nell’innocenza di mio figlio. Mio figlio e Chiara si volevano bene. Nessun processo potrà convincermi del contrario. Non ho mai pensato un solo minuto che Alberto potesse averle fatto del male. Adesso, grazie ai nostri avvocati, ho finalmente la prova che Alberto non c’entra”. Lo dice alla Stampa Elisabetta Ligabò, madre di Alberto Stasi. “Io mi auguro che l’autorità giudiziaria si muova nel più breve tempo possibile. Non lo chiedo solo per mio figlio Alberto. Ma la verità su quello che è successo nove anni fa la dobbiamo a Chiara e ai suoi genitori, a tutti e, sì, naturalmente anche a mio figlio”, afferma. “Io so solo che mio figlio è in carcere da un anno e adesso c’è la prova che è innocente. I nostri avvocati mi hanno spiegato che il Dna sulle dita di Chiara non è quello di mio figlio. Sanno di chi è e lo hanno detto agli investigatori e ai giudici. Tocca a loro chiedere a questa persona cosa ha fatto a Chiara”.
“Si arriva a un punto in cui la sola parola giusta da dire è: basta. C’è la sentenza definitiva, ci sono accertamenti a non finire, è stato tutto controllato dieci, cento volte. Per noi il caso è chiuso e il colpevole è Alberto. Basta”. Così Rita Preda, la madre di Chiara Poggi, intervistata da Corriere della Sera, Repubblica e Stampa. “Se hanno un nome lo facciano e se hanno delle prove le mostrino”, dice al quotidiano di via Solferino. “Davanti a una prova certa noi non chiuderemmo gli occhi, non lo abbiamo mai fatto. Ma io di prove certe qui non ne vedo proprio. La sola cosa che risulta certa finora è che il Dna di cui parlano è stato ritenuto non attribuibile. E vorrei anche dire che l’esito degli esami a cui si riferiscono non aveva minimamente influito sulla condanna. Lo ripeto ancora una volta: per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione”.
“Non ho mai dimenticato che c’è una mamma anche dall’altra parte e che quella mamma ha sofferto e sta soffrendo. Ma vorrei che non fosse dimenticato nemmeno il nostro dolore… La grande differenza fra noi è che lei suo figlio lo vede, io mia figlia non la vedo più”. “Ogni volta è come riaprire la scatola dei ricordi più dolorosi. Questo sarebbe stato il primo Natale senza più questioni giudiziarie aperte”. Con la madre di Alberto Stasi, dice a Repubblica, non ha più avuto “contatti”. La signora Rita chiede che “Chiara sia lasciata in pace”. Alla Stampa ripete: “C’è stata una sentenza definitiva un anno fa e a noi questo basta”.