GELA (CALTANISSETTA), 2 MAR – Un lavoratore Lsu, con contratto a termine in un ente pubblico, non puo' essere licenziato nemmeno in caso di condanna per reati gravi contro la persona, con interdizione perpetua dai pubblici uffici, perche' il suo rapporto di lavoro non puo' qualificarsi come rapporto di pubblico impiego.
Questa, in sintesi, la sentenza d'appello emessa dal Tribunale di Gela (Cl), a favore di un lavoratore precario del consorzio per l'area di sviluppo industriale (Asi), Salvatore Gerotti, licenziato lo scorso anno dalla direzione dell'ente che era venuta a conoscenza dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici del precario, inflitta come pena accessoria per una condanna superiore ai cinque anni (passata in giudicato), perche' riconosciuto mandante di un tentato omicidio con ferimento di piu' persone, da parte di un gruppo di fuoco del clan della 'Stidda'.
Il giudice del lavoro, cui Gerotti si era rivolto in prima istanza, diede ragione all'Asi, malgrado il lavoratore sostenesse di essere stato licenziato per il proprio impegno come dirigente della Cgil. Ribaltando il primo verdetto, il Tribunale di Gela, presieduto da Alberto Leone, oggi ha ordinato all'ente di 'riadibire Salvatore Gerotti in servizio per la durata del contratto a termine stipulato l'8 luglio 2011 e al pagamento di tutte le retribuzioni maturate''.
Il commissario dell'Asi, Giuseppe Pisano, ha annunciato ricorso al III Grado di giudizio.