Trentasette lavoratori socialmente utili, in servizio nell’area di sviluppo industriale di Gela si sono barricati sul tetto degli uffici del Consorzio Asi e minacciano di darsi fuoco se non saranno stabilizzati con l’assunzione definitiva.
Protestano perché dopo 14 anni di precariato rischiano il licenziamento: sul tetto hanno portato bottiglie di alcool e bidoni pieni di benzina. La zona è presidiata dai vigili del fuoco.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente con la direzione del Consorzio Asi, con il commissario straordinario del comune di Gela e hanno rivolto un appello ai parlamentari del territorio e chiedono un intervento risolutivo della Regione, così come è stato fatto per la stabilizzazione di altri precari.
Al Petrolchimico di Gela, intanto, prosegue la protesta dei 25 dipendenti dell’impresa edile dell’indotto, la Edil Ponti, licenziati per mancanza di commesse di lavoro. Anche nella mattinata del 5 ottobre, ci sono stati dei tentativi di blocco dei cancelli.