GENOVA – Ha accoltellato la figlia di appena 12 anni all’addome e all braccia più e più volte il 26 febbraio. L’uomo, originario dell’Ecuador e con precedenti per maltrattamenti in famiglia, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ma il movente di tanta violenza è ancora ignoto. Interrogato per tutta la notte, più volte il padre è caduto in contraddizione, sostenendo che ad accoltellare la piccola sia stato un maghrebino con cui aveva avuto una discussione, ma nel luogo indicato come scena dell’aggressione non ci sono tracce di sangue della bambina.
La sua versione secondo i primi riscontri della polizia presentava troppe contraddizioni: l’ecuadoriano, per esempio, non è riuscito a spiegare perché la figlia ferita sia stata trasportata portata in ospedale qualche ore dopo il ferimento e si è giustificato dicendo che si era accorto una volta a casa che la figlia perdeva sangue. Molte le incongruenze come la collocazione delle ferite: la ragazzina, alta 1 metro e 50 presentava ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante l’aggressore fosse stato descritto come un uomo alto 1,80 metri.
Le condizioni della bimba sono gravi, ma non è in pericolo di vita. La ragazzina è stata ricoverata all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova la sera di domenica e operata d’urgenza all’addome, ma i medici hanno rilevato contusioni e ferite procurate da arma da taglio in più parti del corpo.
Il motivo di tanta furia e violenza però resta un mistero. Il procuratore di Genova, Francesco Cozzi, ha spiegato che non si conosce ancora il movito per cui l’uomo abbia accoltellato la figlia. Secondo Cozzi l’uomo potrebbe avere agito in preda ad un raptus. Il magistrato ha confermato che sul corpo della ragazzina sono state rilevate numerose contusioni e ferite da taglio:
“E’ ipotizzabile che possano essere state causate da una persona che in quel momento era in preda ad un raptus”.
Quel che è noto è il suo passato: l’uomo ha precedenti per violenza su una connazionale e reati contro il patrimonio, si è spesso contraddetto nel corso dell’interrogatorio e ha reso dichiarazioni contrastanti a partire dal fatto che la ragazza vive da novembre con lui e quindi non è arrivata domenica dalla Spagna, come aveva detto durante l’interrogatorio alla polizia.
Inoltre la polizia scientifica ha rilevato sangue su alcuni abiti sequestrati nell’abitazione di Lavagna. La ragazzina è stata colpita da due coltellate gravi, fra cui una all’addome, e da numerosi altri fendenti in più parti del corpo. A trasportare la ragazzina ferita in ospedale con un furgone è stato un amico del fermato: la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.
L’uomo si trova ora in isolamento nel carcere di Marassi in attesa dell’interrogatorio per la conferma dell’arresto, poi potrebbe essere trasferito a Pontedecimo dove esiste la sezione riservata ai “protetti”, coloro che sono accusati di reati contro donne e minori.