Molti penseranno che questa vicenda la dica lunga sui tempi notoriamente biblici della macchina della giustizia italiana. Fatto sta che nel 2007 il pubblico ministero Luca Scorza Azzarà aveva chiesto quattro anni di reclusione per un uomo svizzero, denunciato dalla polizia perché gestiva una casa di tolleranza in corso Torino a Genova insieme a tre giovani ragazze straniere.
Ieri, finalmente, la sentenza: l’imputato è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere per induzione e sfruttamento della prostituzione. Solo che al cospetto del giudice Nicoletta Cardino non si è presentato un uomo, ma una donna di 46 anni dal fisico slanciato e dai lunghi capelli biondi.
Si tratta in realtà della stessa persona: genovese d’adozione, l’uomo che gestiva la casa chiusa di corso Torino ha cambiato sesso nel giro di tre anni. Nome nuovo, vita nuova. Nuova sì, ma almeno per il prossimo anno, dietro le sbarre di un carcere, non certo molto piacevole.
*Scuola di Giornalismo Luiss
