ROMA, 29 MAR – Quella della donna 65enne di Genova, deceduta il giorno dopo un intervento di rimozione delle protesi al seno, ''non e' una morte legata alla rimozione di protesi mammarie, ma quasi certamente un decesso per complicanze cardio-polmonari sopraggiunte dopo l'intervento. Le protesi di seno non possono causare in se' la morte di una persona, ne' quando vengono impiantate ne' quando vengono rimosse''. Lo afferma il chirurgo estetico Giulio Basoccu, responsabile della Divisione di Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva dell'Istituto Neurotraumatologico Italiano (Ini).
''Anche le protesi che hanno molti anni, che sono scadute o che stanno per scadere – spiega l'esperto – non possono causare alcun problema grave tanto da portare alla morte. Possono creare delle reazioni di infiammazione che, tra l'altro, si possono anche risolvere senza sostituire le protesi''. Oggi, rileva Basoccu, ''una donna di 65 anni e' una donna ancora giovane, che si puo' tranquillamente sottoporre ad un intervento di inserimento o sostituzione delle protesi; non ci sono pericoli legati strettamente agli interventi di questo tipo''.
Purtroppo pero', avverte il chirurgo, ''in ogni operazione c'e' un margine di rischio, legato ad una complicanza cardiaca o polmonare. In realta' il rischio e' basso, ma e' presente anche per un intervento ad un'ernia o per un'appendicite''. In ogni caso, conclude Basoccu, ''le protesi vanno controllate periodicamente e quando ci sono delle manifestazioni che ci lasciano intendere che sono deteriorate vanno sotituite''.
