GENOVA – Annunziata Iannicelli ha 68 anni e un cuore malandato, dopo un infarto che l’ha colpita anni fa. Ricoverata in ospedale per una crisi respiratoria, i medici le hanno spiegato che l’unico modo per guarire, o comunque per far sopravvivere il suo cuore, sono le trasfusioni di sangue. Una procedura ordinaria in sanità , ma il problema è che Annunziata è testimone di Geova, e la sua religione vieta esplicitamente di ricorrere alle trasfusioni di sangue.
Niente da fare, Annunziata è decisa a rispettare il suo credo. Altrettanto risoluta è sua figlia Maria Tronti, che si è rivolta a carabinieri e procura per rendere obbligatoria quella cura che salverebbe la vita di sua madre.
Maria ha anche denunciato l’ospedale Saint Charles di Bordighera e ha chiesto al giudice tutelare che le vengano affidate le cure della madre. Allo stesso tempo i medici hanno giudicato Annunziata in grado di intendere e volere e non possono quindi obbligarla a cure contro la sua volontà . La battaglia tra madre e figlia va avanti, anche se giorno dopo giorno si assottigliano le speranze di sopravvivenza di Annunziata.
