È dal 2007 che l’acinetobacter baumannii circola nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Martino di Genova. I suoi effetti però non si erano mai manifestati così violentemente come nelle ultime settimane, in cui cinque pazienti che già erano ricoverati in gravi condizioni sono stati infettati, riportando danni alle vie respiratorie e gravi polmoniti.
L’ospedale genovese, il cui reparto di rianimazione è un punto di riferimento in tutta la Liguria, ha allarmato gli altri ospedali della regione e le centrali operative del “118”. I ricoveri in rianimazione sono stati bloccati, e i diciotto posti letto del reparto resteranno vuoti finché il batterio non verrà del tutto eliminato. Il San Martino per sicurezza sta pensando di trasferire i casi più gravi in altre regioni. Per ora rimangono comunque aperte le terapie intensive di pronto soccorso, Centro Trapianti e Cardiochirurgia. La situazione, fanno sapere dall’ospedale, rimane sotto controllo.
Quella che sembra essere la caratteristica più pericolosa del batterio in questione, è che quest’ultimo è diventato nel tempo resistente agli antibiotici. È stato scoperto nel 2001, e da allora è mutato. Attacca persone già indebolite o malate, infettando ferite e ustioni.
Si tratta di un “superbatterio”, conosciuto anche come “batterio killer”, perché ogni anno provoca tra le 4.500 e le 7.000 vittime nelle unità di terapia intensiva.
Nel 2003 in Francia l’acinetobacter baumannii ha colpito più di cento pazienti in diversi ospedali, uccidendone diciotto.
*Scuola di Giornalismo Luiss
