Villa Pamphili a Roma, foto Ansa d'archivio
Cronache di Gente Predona capitolo due (ce n’è almeno un paio ogni giorno). Nei giorni di Pasqua e Pasquetta decine di migliaia di abitanti a Roma e dintorni si sono presi spiagge nel litorale e ville pubbliche in città. Il giorno dopo tonnellate di rifiuti, scarti, esiti di grigliate, abbandoni di ingombri fastidiosi da riportare a casa.
Spiagge e ville verdi come terra di nessuno e che quindi, una volta occupate, vanno consumate. Intensivamente. E sottoposte a pubblica lordura. Saccheggio di massa di spiagge e spazi verdi. Ma la vera cronaca di Gente Predona per oggi non è lo sfacelo in cui sono stati lasciati i luoghi pubblici, è il rivoltare la frittata della predazione. Di chi la colpa delle tonnellate di rifiuti, della disseminazione di lacerti di cibo, dell’usare gli spazi pubblici come prede da catturare e poi scuoiare? Stavolta il grande alibi della Gente Predona si chiama Ama (la società pubblica per raccolta e smaltimento rifiuti). Dalla Gente Predona si leva il grido e il lamento: Ama ci ha lasciati soli!
Dunque, riepiloghiamo: in una stazione ferroviaria della città di Genova arriva un treno, più corto del previsto perché mancano due carrozze. E perché mancano? Perché le due carrozze che c’erano sono state vandalizzate, rese inservibili. Da chi? Dal destino cinico e baro? Da sabotatori organizzati? No, le due carrozze sono state vandalizzate da un reparto speciale e scelto di Gente Predona: viaggiatori-turisti che hanno espresso la loro creatività, che si sono presi le due carrozze come prede. E le hanno trattate di conseguenza.
Ad attendere il treno, due carrozze in meno, altri distaccamenti del grande esercito della Gente Predona. Che si prendono i posti a sedere, compresi quelli già prenotati da 25 disabili e relativi accompagnatori. Quando si va a prede, in questo caso posti a sedere in un treno stracolmo, ogni preda è preda. Si caccia e non si chiacchiera. E non si fanno prigionieri.
Quindi i sedili predati non si restituiscono neanche se arrivano i legittimi detentori della prenotazione. In nome del “legittimi chi?” e dello “e i miei diritti di viaggiatore?”. Quindi non ci si alza, è il sit in dell’abusivo in nome dell’abusivismo come non vedere che è di necessità? Neanche se arriva la polizia.
Neanche se arrivano i disabili. Ed ecco la seconda vera cronaca della giornata di Gente Predona. La colpa, la responsabilità, diciamo pure l’indegnità, non è dei viaggiatori che hanno lordato e sfasciato le due carrozze, non è di ha praticato il diritto del più veloce a sedersi e peggio per te se non cammini bene…La colpa è di Trenitalia! In che mondo vive Trenitalia? Non mette in conto che ci saranno carrozze vandalizzate, non lo prevede? E comunque perché Trenitalia non ha materializzato dal nulla due carrozze due? Trenitalia ci ha lasciati soli! Come fa d’altronde sempre lo Stato!
In effetti la Gente Predona è ormai sempre più spesso lasciata sola. E in pessima compagnia, di se stessa. Niente sanzione per la Gente Predona. Non certo amministrativa, chi si azzarda, a chi compete, anzi competerebbe erogarla? Niente sanzione politica: ad ogni livello la politica comprende, giustifica, si fa interprete e…comunque la gente ha sempre ragione e mai mettersi a dire che qualcuno in qualcosa ha torto.
Niente sanzione sociale: predare con destrezza e successo è al dunque, nella scala dei valori condivisi, un’abilità che confina e sconfina nella virtù. Ormai è cultura, anzi ideologia, anzi ancora e più senso comune credere il giusto e il doveroso sia l’insensato. Mettiamola così: ad una battuta di caccia cacciatori frettolosi e entusiasti sparano nella foga ad altri cacciatori.
Ma la colpa non è loro, non sia mai, è della dirigenza del Parco Caccia che non ha messo a immediata disposizione un alto numero di prede. E’ quello che è stato sostenuto a proposito della Gente Predona che ha cacciato di fatto dal treno i disabili col posto prenotato. Non c’è cosa che non si possa e debba sostenere pur di sollevare la gente dal peso insostenibile e crudele dell’essere responsabile di ciò che fa.
La gente fa quel che fa e, se va male, è sempre, deve essere sempre colpa di qualcuno d’altro da noi…che ci ha, come volevamo, lasciati soli mentre predavamo e poi ci tradisce non ripulendo e non riparando resti e danni della nostra predazione.