BARI – Condannato a tre anni per aver sparato alla sua ex fidanzata. Sparato, però, per errore. Anzi per salvarla da un tentativo di suicidio. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Bari Antonio Diella ha condannato alla pena di tre anni di reclusione Giacomo Stea, 31 anni, accusato di aver ferito con un colpo di pistola la sua ex fidanzata nel tentativo di impedirle di suicidarsi. I fatti risalgono all’8 aprile 2011. Stando alla versione dei fatti fornita dall’imputato, in parte condivisa dal giudice, quel colpo al petto di Lucia Antonia Bisceglie, 29 anni, sarebbe partito accidentalmente mentre i due discutevano.
Stea, pregiudicato, ha raccontato che quel giorno i due si erano incontrati con l’intenzione di togliersi la vita perché il loro amore non aveva futuro dal momento che lei era sposata. Giunti con l’auto in un luogo appartato, i due avrebbero discusso perché lui aveva cambiato idea sulla decisione di farla finita. Quindi avrebbe sparato un colpo fuori dall’auto per farla spaventare e farle capire la stupidaggine che stavano per commettere.
Lei a quel punto avrebbe preso l’arma per spararsi e lui, nel tentativo di fermarla, le avrebbe tolto di mano l’arma, facendo partire accidentalmente un colpo. Stea, difeso dall’avvocato Nicola Quaranta, è stato processato con rito abbreviato per i reati di tentato omicidio (derubricato dal gup in lesioni), porto e detenzione di arma clandestina e violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno, alla quale il pregiudicato era sottoposto.