– sono morti per avvelenamento da monossido di carbonio, ma uccisi: dopo 23 anni e una vicenda giudiziaria complicata, fatta di perizie inattendibili (la prima riteneva che i ragazzi fossero rimasti folgorati) e denunce cadute in prescrizione, Olimpia Fuina, la madre del ragazzo morto a Policoro (Matera) a casa della sua fidanzatina, chiede di non archiviare nuovamente il caso. I consulenti incaricati dalla famiglia ritengono, infatti, che le tracce di monossido rinvenute dai consulenti della procura nella perizia depositata a giugno nei piccoli campioni di tessuto, ormai mummificato, non siano prove inconfutabili di una morte per avvelenamento dovuto al malfunzionamento della caldaia nel bagno di casa di Marirosa.
''La procura potrebbe chiedere l'archiviazione, – ha spiegato in una conferenza stampa a Roma l'avvocato della signora Fuina, Francesco Auletta – noi ci opporremo e chiederemo l'incidente probatorio tra i periti con l'obiettivo che escano le prove di quello che, noi siamo sicuri, si sia trattato di un omicidio''. Dall'esame delle 148 pagine di indagini depositate dalla Procura di Matera, il professor Cosimo Lore', medico legale dell'Universita' di Siena, ha concluso che ''il metodo utilizzato per le analisi sui campioni e' a dir poco antiquato''. E l'altro consulente, il dottor Domenico Mastrangelo, ritiene che dalla quantita' di carbossi-emoglobina rintracciata non si puo' dire con certezza che il monossido abbia indotto la morte. I consulenti chiedono di ripetere gli esami con tecnologie microscopie avanzate all'Istituto di medicina legale di Foggia e di non tralasciare i reperti metallici che sono stati rinvenuti in una gamba di Luca. Il mese scorso e' stato ritrovato – ha ricordato l'avvocato Auletta, ''sembra all'Universita' di Roma, uno scatolone con gli indumenti che Luca indossava al momento della morte. Lo scatolone era stato portato a Scanzano e messo in una stanza''. Il legale chiede che il pacco sia aperto in un luogo asettico e che siano compiute le analisi sui vestiti alla ricerca di prove riconducibili ad un eventuale assassino. I corpi dei due ragazzi, che si trovano da un anno all'Istituto di medicina legale di Bari, lunedi' verranno riconsegnati e nuovamente inumati.
