Si รจ chiusa ieri la prima udienza del processo di secondo grado che vede imputato Gianni De Gennaro, prefetto e attuale direttore del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, con lโaccusa di induzione alla falsa testimonianza per i fatti avvenuti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.
Insieme a Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, lโex capo della polizia รจ accusato di avere indotto alla falsa testimonianza l’ex questore di Genova, Francesco Colucci, in riferimento alla sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, occupata e destinata ad ospitare per la notte i manifestanti che contestavano il G8 del 2001. De Gennaro gli avrebbe infattiย “suggerito” di cambiare versione.
L’imputazione di De Gennaro e Mortola nasce da un interrogatorio dello stesso Colucci, che in un primo momento aveva parlato di un coinvolgimento dell’ex capo della polizia nella catena decisionale culminata con l’irruzione alla scuola Diaz. Durante il processo l’ex questure aveva perรฒ cambiato versione, sostenendo che De Gennaro non fosse al corrente di quelle violenze. “Ho parlato con il capo. Devo fare marcia indietro”, disse Colucci a Mortola, al telefono, intercettato dagli inquirenti. โIl capo” sarebbe, secondo lโaccusa, proprio De Gennaro.
La prossima udienza, in cuiย parleranno l’accusa e le parti civili, รจ prevista per il 4 giugno. La sentenza dโappello invece รจ attesa per la metร del mese.
Lo scorso 7 ottobre De Gennaro e Mortola sono stati assolti in primo grado per non aver commesso il fatto, mentre Colucci รจ stato rinviato a giudizio. I pubblici ministeri titolari dell’inchiesta, Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, avevano chiesto la condanna a due anni di reclusione per De Gennaro, mentre per Mortola ad un anno e 4 mesi.
Spartaco Mortola รจ stato condannato in appello una settimana fa a tre anni e otto mesi per falso ideologico, nell’ambito del processo principale per la violenta perquisizione della scuola. Per lui e per altri ventiquattro funzionari e agenti delle forze di polizia la corte d’appello ha disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici. Tutti hanno annunciato che ricorreranno in cassazione.
