LODI – Gianpiero Fiorani, l’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, non andrà in carcere per le sue condanne, sconterà la pena ai lavori sociali in una comunità di tossicodipendenti.
L’ex banchiere è stato condannato in tre processi per un totale di 8 anni e mezzo di carcere. 3 anni e 3 mesi patteggiati nell’inchiesta Antonveneta per associazione a delinquere, truffa e appropriazione indebita; 3 anni e 6 mesi in appello a Lodi per falso in bilancio; 1 anno e 8 mesi in primo grado per aggiotaggio nella scalata Antonveneta. Inoltre è imputato in altri due processi e rischia 3 anni e 6 mesi per concorso nella bancarotta Hdc e un anno e 3 mesi per aggiotaggio nella scalata Bnl-Unipol. Solo che con tutta probabilità le celle del carcere non le vedrà mai. Tutto merito di una richiesta, fatta quando ancora era libero, di affidamento con “impegno a un progetto di volontariato presso una comunità” di recupero di tossicodipendenti.
Il giudice ha detto sì il 30 settembre e così, mentre l’ex pupillo di Antonio Fazio presterà servizio tra i ragazzi di Alfaomega di Graffignana, vicino a Lodi, i suoi avvocati lavoreranno perché resti lì anche in caso di altre eventuali future condanne.
I legali infatti hanno puntato tutto sul fatto che, al netto della custodia cautelare, a Fiorani restavano da fare 2 anni e 9 mesi, dunque meno di 3 anni, soglia oltre la quale un condannato non può chiedere l’affidamento ai servizi sociali. A convincere i giudici sarebbe stato anche il risarcimento alla sua ex banca, ma soprattutto il fatto che “si è impegnato a concertare un progetto di volontariato”.