PISA – Condanna a due anni per Gianpiero Fiorani, accusato di appropriazione indebita per i prelievi forzosi dai conti correnti dei clienti della Cassa di Risparmio di Pisa.
L’ex amministratore del gruppo Banca Popolare di Lodi è stato infatti stato condannato oggi dal Tribunale di Pisa. Stessa pena anche per Paolo Landi, direttore commerciale di Bpl, Pierfrancesco Pacini, all’epoca dei fatti presidente della Cassa, e Alessandro Leo, direttore generale della banca pisana.
Condanna a un anno e otto mesi invece per Vincenzo Littara, ex direttore della Cassa, e due membri del consiglio di amministrazione: Roberto Giovanni Biondi e Federigo Federighi. Per tutti l’accusa era quella di appropriazione indebita.
Il tribunale ha dunque accolto le tesi accusatorie ritenendo che la condotta dei vertici del gruppo Bpl e della Cassa, quando questa fu acquisita dal gruppo di Lodi, fossero in realtà un’appropriazione indebita, respingendo difese degli imputati secondo cui i prelievi erano perfettamente leciti perché si trattava dell’applicazione di un nuovo tariffario.
Complessivamente, secondo l’accusa, dai conti correnti di circa 60 mila clienti furono prelevati oltre 2 milioni di euro.