
ROMA – Gigliola Guerinoni, la “mantide di Cairo Montenotte”, è di nuovo libera. Per la Procura di Roma la donna che nell’agosto del 1987 uccise il proprio amante, Cesare Brin, non è più socialmente pericolosa e può lasciare definitivamente il carcere dopo 26 anni.
Nel marzo scorso era stata dichiarata estinta la pena mentre da oggi cessano di avere effetto le pene accessorie. Nelle motivazioni il tribunale romano scrive che il regime di sorveglianza è venuto meno perché la Guerinoni, che presta servizio come stiratrice in un convento di suore nella zona di piazza Navona,
“ha compiuto un significativo processo di riabilitazione dapprima in stato di detenzione, partecipando attivamente a tutte le opportunità trattamentali, e successivamente in ambito esterno a seguito della concessione della misura di affidamento in prova, conclusosi positivamente”.
Per il tribunale romano Guerinoni
“si è dedicata con continuità al proprio lavoro ed ha dimostrato l’intento di raggiungere obiettivi leciti e socialmente condivisi. Deve pertanto ritenersi che la condannata ha aderito al progetto rieducativo e completato il percorso di reinserimento sociale”.
