Gigliola Guerinoni da "mantide" a suora laica
Foto Ansa

ROMA – Da “mantide” a suora laica. Gigliola Guerinoni è di nuovo libera, dopo aver scontato 26 anni di carcere per l’omicidio dell’amante Cesare Brin. La donna, che oggi ha 69 anni, è stata al centro di un caso giudiziario che ha appassionato l’opinione pubblica ed i media a partire dall’estate del 1987. Oggi la “mantide” si è trasformata in suora laica. A cambiarla sono state anche tutte quelle lunghe giornate passate a stirare nel convento delle Serve di Santa Maria. Gigliola cammina per Roma vestita da novizia parlando solo di Dio, “perché tutto quello che abbiamo l’ha deciso Lui e solo Lui ne sa il motivo”.

La Stampa ci ricorda chi era la “mantide”:

Aveva preso 26 anni per l’omicidio del suo amante Cesare Brin. Condanna definitiva dal 1991, emessa dentro a un’aula del tribunale di Savona affollata da comparse e macchiette che le giravano attorno come sulla scena di un teatro. Fu un processo memorabile. Ma chissà quanto le importi davvero adesso. Ha 69 anni ma ha conservato una certa bellezza, come se la capricciosa clemenza del tempo avesse voluto lasciarle intatta tutta la memoria di quel che era: i capelli sono ancora biondi, gli zigomi alti, lo sguardo profondo, e solo le forme hanno accentuato una loro morbidezza.

Un marito le era morto in circostanze che qualcuno aveva sospettato misteriose qualche anno prima del delitto di Cesare Brin, il ricco farmacista della Valbormida diventato suo amante. L’ultimo uomo che per lei aveva lasciato tutto le è stato invece vicino sino alla fine, Ettore Geri, 27 anni più vecchio, magro e baffuto, lo sguardo stralunato a fissarla tra i banchi, condannato pure lui a 15 anni, per favoreggiamento. Scontata la pena, l’aveva seguita a Roma. Da quando lui non c’è più, Gigliola è diventata una suora laica.