Gioacchino Campolo, di 72 anni, conosciuto come il “re dei videopoker”, è stato condannato dal Tribunale di Reggio Calabria a 18 anni di reclusione con l’accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Il pubblico ministero, Beatrice Ronchi, aveva chiesto la condanna di Campolo a 21 anni.
Secondo l’accusa, Gioacchino Campolo, legato a vari esponenti della ‘Ndrangheta, avrebbe imposto ai titolari di numerosi esercizi pubblici l’installazione dei suoi videopoker gestendo l’attività in regime di monopolio, con introiti per milioni di euro.
Nel mese di luglio dello scorso anno la Guardia di finanza, su disposizione della Dda di Reggio Calabria, sequestrò a Campolo, arrestato nel gennaio del 2009, beni per un valore di 330 milioni di euro, tra cui 260 immobili, 240 dei quali a Reggio Calabria ed i restanti a Parigi, Roma, Milano e Taormina (Messina). A Campolo furono sequestrati anche quadri di Dalì, Guttuso e De Chirico.