PORDENONE – Giosuè Ruotolo esce dall’appartamento di via Colombo (Pordenone) con una tuta, ma al suo ritorno, la sera del delitto, si è cambiato. Persino le scarpe da ginnastica sono diverse. A riferirlo ai pm è uno dei due coinquilini, Daniele Renna: non aveva mai visto Giosuè (principale indiziato per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza) con quella tenuta ginnica, in acetato di colore grigio scuro, prima d’allora. E sarà anche l’ultima. Perché sia le scarpe che la tuta svaniscono nel nulla: Renna non le vedrà più e nelle successive perquisizioni, sei mesi più tardi, gli investigatori non ne troveranno traccia, nonostante le avessero cercate.
Che fine hanno fatto gli indumenti? Il Messaggero Veneto prova a fare chiarezza e scrive:
I carabinieri trovano nell’appartamento di via Colombo, il 24 settembre, un paio di scarpe Adidas da ginnastica. Ruotolo sostiene che è l’unico in suo possesso, che le ha utilizzate la sera del 17 marzo 2015 e acquistate due anni prima. Ma gli accertamenti degli investigatori dimostreranno che quel particolare modello era stato messo in vendita solo nel gennaio 2015.
Per il gip Alberto Rossi tale circostanza è coerente con la necessità di procurarsi appositi indumenti da indossare per l’esecuzione dell’omicidio e dei quali disfarsi subito dopo, per eliminare la possibilità di rinvenire tracce (sangue, materiale biologico, residui di polvere da sparo). Giosuè, ipotizza il giudice, potrebbe anche aver utilizzato una parrucca o altri sistemi per travisarsi, in modo da confondere eventuali testimoni.
I genitori di Teresa Costanza intanto chiedono giustizia. Il padre della vittima dice: “Se è colpevole non esca più dal carcere. É pericoloso”. La madre Carmelina chiede invece che Ruotolo confessi: “Voglio che confessi e che spieghi perché l’ha fatto”.