ROMA – Prende carta e penna (virtuali) e, rivolgendosi a tutte le ''mamme e papa''', a cui e' stato chiesto di restituire il ''bonus bebe''' del 2005, chiede di verificare se, in base al reddito dichiarato allora, avevano veramente diritto a incassarlo.
In caso contrario, sono invitati a restituirlo; sul reso non verranno applicati interessi. Il mittente e' il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, il mezzo una lettera pubblicata sul sito web del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia.
Nel 2005 il Governo Berlusconi aveva previsto un bonus bebe' per i nuovi nati (un assegno di mille euro) da destinare alle famiglie con un reddito complessivo inferiore ai 50 mila euro. Nei giorni scorsi migliaia di famiglie hanno ricevuto una lettera in cui veniva chiesto di restituire l'assegno.
''Su oltre 700 mila assegni inviati – scrive il sottosegretario – incassati dagli aventi diritto, purtroppo circa 8 mila, a una verifica fatta dagli uffici sull'autocertificazione, sono risultati non in regola con quanto stabilito dal Parlamento''. Chiedendo scusa ''per i toni sgarbati e minacciosi della lettera che gli uffici del Ministero dell'economia vi hanno inviato per richiedere la restituzione di tale somma'', Giovanardi invita i genitori a verificare se al momento della nascita del loro figlio il reddito complessivo era inferiore ai 50 mila euro.
Chi ha ricevuto la lettera, spiega, ''puo' prendere contatto con gli uffici che vi hanno scritto per dimostrare la correttezza dell'autocertificazione e non procedere alla restituzione. Se questo non fosse possibile, perche' per esempio c'e' stato un equivoco fra reddito lordo e reddito netto, tutto potra' venire sanato con la restituzione dei mille euro, senza interessi e se necessario anche a rate''. In sostanza, precisa Giovanardi, ''e' come se una banca vi avesse prestato sei anni fa mille euro e oggi ne richiedesse semplicemente la restituzione senza nessun interesse''.
''Posso concordare con voi – conclude prima di congedarsi – che la cosa sia spiacevole ma bisogna anche tener conto delle centinaia e migliaia di coppie a cui e' nato un figlio e che i mille euro non li hanno incassati perche' hanno interpretato correttamente la norma di legge''.