ROMA – Giovanni Scattone, condannato a cinque anni per l’omicidio colposo di Marta Russo nel 1997, insegna oggi nel liceo un tempo frequentato dalla sua vittima.
Da lunedì al sabato, scrive il Fatto Quotidiano, l’ex assistente della facoltà di Giurisprudenza che fece partire il colpo di pistola fatale per Marta Russo.
Il liceo in questione è lo scientifico Cavour, a Roma. Un liceo che ricorda l’allieva uccisa anche con una targa: “Marta Russo, la cui morte nei viali dell’Università di Roma La Sapienza ha suscitato unanime cordoglio”.
Per il dipartimento dell’Istruzione, Scattone ha diritto proprio alla cattedra al Cavour. Il padre di Marta, Donato Russo, non si oppone al fatto che Scattone lavori, ma “non come educatore”, dice al Fatto.
Respinge le polemiche Tecla Sannino, la preside del liceo Cavour: ”Rispetto la sentenza della Cassazione e le normative vigenti. Pur partecipando al dolore della famiglia di Marta Russo, e condividendo la perplessità dell’opinione pubblica, in qualità di dirigente scolastico e in qualità di rappresentante legale dell’istituto, sono tenuta a rispettare la sentenza della Cassazione e le normative vigenti che prevedono nomine di docenti supplenti secondo le graduatorie provinciali, curate dall’Uff ambito territoriale”.
