
Giulia Maria Crespi, la fondatrice del Fai è morta. Aveva 97 anni (foto Ansa)
È morta Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onoraria del Fai (Fondo Ambiente Italiano). Aveva 97 anni.
Giulia Maria Crespi, il Consiglio di amministrazione, il Comitato dei Garanti, la struttura operativa e le delegazioni del Fai, nel comunicare la sua scomparsa hanno dedicato alla Crespi ” unanime riconoscenza” e “il più commosso tributo”.
“La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse – si legge in una nota – indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire”.
Dopo aver fondato il Fai nel 1975 con Renato Bazzoni, Crespi ne è stata fino all’ultimo l’anima ispiratrice pur essendo stata affiancata, prima come presidente fino al 2009 e poi come presidente onoraria fino a oggi, da figure via via divenute fondamentali nello sviluppo della Fondazione.
La frase che amava ripetere era: “Chi ha avuto molto, deve dare molto”.
Pur essendo di “carattere forte e imperativo” Giulia Maria Crespi – spiega ancora il Fai – ha sempre “fortissimamente creduto nel lavoro di squadra come unica possibilità per ottenere risultati seri e duraturi”.
“Una creatività inesauribile, una riluttanza per i compromessi, una passione per il dialogo, una singolare unità di ideali e concretezza, una noncuranza per le difficoltà tanto più stimolanti quanto ardue “.
Sono questi alcuni elementi che hanno contraddistinto la sua figura secondo il Fai che sottolinea ancora:
La Crespi “non ha mai incrinato la sua perseveranza” diventando “una figura impegnativa per chiunque avesse a che fare con lei, ma al tempo stesso un esempio inimitabile e senza sfumature di ideali civici e di passione per la vita, per la cultura e per l’ambiente”.
La cura e la salute della Terra come fondamento per la salute dell’Uomo
La Crespi si è contraddistinta per
“La cura e la salute della Terra come fondamento per la salute dell’Uomo, lo strenuo impegno per una agricoltura senza veleni, insegnata e praticata nella sua grande azienda agricola della Zelata sulle rive del Ticino e la passione per la tutela dell’Ambiente, inteso nel suo inscindibile legame con la Storia”.
Sono questi i temi che, insieme alla grande attenzione per il mondo della scuola, hanno guidato la sua attività, come sempre instancabile e generosa, nell’ultimo decennio della sua vita” (fonte: Agi).
