IL CAIRO – Giulio Regeni ucciso “non dai servizi segreti ma da gente malvagia”. L’ultimo schiaffo all’Italia per la vicenda della morte di Giulio Regeni arriva direttamente dal presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi che ha negato che i servizi di sicurezza egiziani siano dietro all’uccisione di Giulio Regeni. Al Sisi ha invece sostenuto invece che dietro l’omicidio del ricercatore italiano c’è “gente malvagia”, senza però fornire altri dettagli.
Si tratta dell’ennesima e incredibile versione da parte dell’Egitto sulla vicenda della morte del giovane cronista. Le parole di Al Sisi sembrano una presa in giro e si aggiungono alla farsa dei presunti balordi (opportunamente già morti e quindi impossibilitati a dire la loro verità alle autorità italiane), ai dossier incompleti, alle telecamere spente, alle versioni presentate e subito smentite.
Ora Al Sisi in un incontro con esponenti politici, sindacati e ong in Parlamento spiega: “Noi egiziani abbiamo creato un problema con l’assassinio” di Giulio Regeni. Dato di fatto così evidente e banale da risultare quasi irritante. Segue incredibile attacco ai media locali. Sono loro, secondo il presidente egiziano, “il problema” perché “scrivono menzogne”.
“Dobbiamo stare attenti a menzogne e accuse da parte di persone attorno ai noi, noi egiziani, che hanno trasmesso e pubblicato queste accuse e queste menzogne”, ha detto Sisi aggiungendo “l’abbiamo fatto a noi stessi. Siamo noi che abbiamo creato questo problema per l’Egitto. Siamo noi – ha ribadito – che abbiamo creato il problema per l’Egitto dell’uccisione del giovane italiano”.
Intanto il Parlamento egiziano terrà una riunione dedicata proprio alla vicenda Regeni. “Dopo un lungo pressing i deputati egiziani si sono assunti l’impegno formale a tenere una seduta pubblica del loro Parlamento dedicata specificatamente alla vicenda di Giulio Regeni”. Lo hanno reso noto i deputati azzurri, Alberto Cirio, Fulvio Martusciello e Massimiliano Salini, al termine del loro incontro a Strasburgo con una delegazione di parlamentari egiziani. “Vogliamo risolvere insieme a voi – ha detto Salini ai colleghi egiziani – la tragedia Regeni. Vogliamo la verità per la famiglia ma anche per noi, per i rapporti storici tra Italia ed Egitto”. “Regeni – ha aggiunto Cirio – era un ragazzo italiano ma era anche un europeo. Se l’ Egitto viene in Europa a proporci business, prima deve garantire il rispetto dei diritti umani”. “Siamo soddisfatti – ha concluso Martusciello – del fatto che questi parlamentari abbiano assunto questo impegno formale per arrivare alla scoperta della verita’”