Giuseppe Caprotti denuncia ignoti per molestie: “Auto rotte, telefonate mute”

Bernardo Caprotti, padre di Giuseppe Caprotti che ha presentato denuncia contro ignoti

MILANO – Auto danneggiate, tentativi di furto continui, telefonate anonime. Tutto con una regolarità che secondo Giuseppe Caprotti, è al limite della persecuzione. Per questo Caprotti, figlio del fondatore e proprietario della catena di supermercati Esselunga Bernardo, ha presentato un atto formale di querela alla Procura della Repubblica di Milano per molestie a danno della sua persona e della sua famiglia. Giuseppe Caprotti, insieme alla sorella Violetta , è da tempo impegnato in una battaglia legale proprio con il padre per il controllo di Esselunga.

L’imprenditore, che annuncia la denuncia in una nota, scrive essere ”vittima di una serie di condotte poste in essere da ignoti”. In particolare, nella denuncia, viene indicata ”una moltitudine di episodi che inevitabilmente hanno finito per condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana del medesimo, della sua famiglia e di altre persone ruotanti intorno allo stesso in qualità di collaboratori professionali”.

Caprotti aveva già presentato 10 denunce a seguito di episodi che ”hanno assunto nel tempo i caratteri di una molestia assillante” a causa dei quali afferma di vivere oggi ”in termini di forte e sempre più continua preoccupazione per sé e per la propria famiglia e con un senso di timore che ormai, attesa la loro frequente ripetizione nel tempo, oltrepassa il semplice disagio”.

Tra gli di atti che si sono svolti ”nel medesimo contesto relazionale privato, della famiglia e dell’abitazione” vengono citati ”danneggiamenti reiterati alle vetture, tentativi di furto, tagli della recinzione e intrusione nella proprietà, incendi dolosi, danneggiamenti alle proprietà e telefonate anonime ed intimidatorie”. A seguito della sistematicità degli episodi denunciati Caprotti afferma di sentirsi vittima di ”un appostamento” nella sua vita privata e di essere così ”evidentemente, controllato e perseguitato”.

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Emiliano Condò